Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Le concessioni balneari mettono in crisi il governo Draghi. Il centrodestra lo accusa: atteggiamento incomprensibile

  • a
  • a
  • a

Nell’ultima bozza di riformulazione del testo si prevede che l’iter per lo sblocco delle gare per le concessioni balneari si completi nel 2024 e anzi nel centrodestra c’è chi spinge anche per allungare l’orizzonte. Ma la sentenza del Consiglio di stato prevede la decadenza delle attuali concessioni a fine 2023, da qui l’impasse con Forza Italia e Lega che questa mattina hanno chiesto ulteriori approfondimenti insistendo sulla necessità che le votazioni sul provvedimento inizino solo in presenza di un accordo sul tema delle concessioni balneari, con l’esecutivo che tiene il punto. 

 

 

Questa mattina il premier Draghi ha iniziato una serie di interlocuzioni proprio con esponenti della coalizione di centrodestra. Fonti parlamentari della coalizione riferiscono che il presidente del Consiglio non ha fatto alcun accenno alla necessità di chiudere subito. Per questo motivo le stesse fonti riferiscono che l’atteggiamento del premier rischia di essere poco comprensibile, perché - questa la tesi - convocando un Consiglio dei ministri d’urgenza il timore è che la fibrillazione aumenti, proprio nel momento in cui le forze di maggioranza stanno cercando di raggiungere un’intesa, non escludendo neanche - osserva un ‘big’ di FI - il ritorno al testo base. 

 

 

Ma lo stesso Draghi poi a margine dell’informativa sulla guerra in Ucraina alla Camera dei deputati ha espresso la propria preoccupazione. Draghi che ovviamente prima di riunire i ministri ha avvisato il Quirinale ha così chiesto ai capi delegazione di accelerare mettendo sul tavolo lo strumento della fiducia, qualora ce ne fosse bisogno, entro il 31 maggio. Del resto il Capo dello Stato ha sempre sostenuto l’esecutivo nel suo impegno per raggiungere nei tempi stabiliti tutti gli obiettivi che l’Europa ha indicato per ottenere i fondi del Pnrr. «Non è tempo di slogan - ha detto Mattarella non più tardi di due settimane fa -. Non sono consentite pause nell’impegno: è indispensabile un dialogo consapevole e fruttuoso». Sullo sfondo resta il malessere all’interno di FI e della Lega. Al momento la decisione presa in Commissione al Senato è quella di iniziare a votare martedì prossimo a partire dall’articolo 1.

 

Dai blog