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"Non aveva le competenze..." Carlo Calenda scarica Lady Demonique. E lei ci riprova col Partito Gay-Lgbt+

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Non c'entra la vita privata, il fatto è che Doha Zaghi, in arte Lady Demonique, non aveva "le competenze" per fare il consigliere comunale. Il leader di Azione Carlo Calenda torna sul caso della candidatura dell'artista e sex worker sadomaso nella lista Agenda Como 2030, composta da Italia Viva, Azione, +Europa e Volt. Dopo che erano emersi video blasfemi con protagonista la 31enne Calenda aveva preso le distanze dalla possibile candidatura e fermato tutto. Nella puntata di lunedì 16 maggio di Coffee break, su la7, l'ex candidato sindaco di Roma è tornato sull'argomento. "Non conoscevo i suoi precedenti... - spiega Calenda - Quello che fa nella vita privata non mi interessa, ma poi abbiamo scoperto che bestemmia sul crocifisso. E poi non ha le competenze per stare in consiglio comunale". Fatto questo, che forse poteva essere verificato prima di sapere dell'attività di mi stress della signora. "Ma ci sono dei comportamenti che non si possono tenere. Non sono credente, ma non mi permetterei mai di essere blasfemo" spiega il leader di Azione. 

 

Intanto Doha Zaghi cavalca l'onda della visibilità politica ottenuta dalla vicenda e ci riprova presentandosi come candidata sindaco per il Partito Gay-Lgtb+ in un piccolo comune della provincia di Como, San Bartolomeo Val Cavargna. Ma a quanto pare, anche questa candidatura sarebbe destinata al fallimento per un ostacolo legato alla legge elettorale. Il paese ha meno di mille abitanti, ma sarebbe comunque necessario presentare le firme per candidarsi dal momento che bisogna far riferimento all'ultimo censimento ufficiale, secondo il quale a San Bartolomeo c'era una popolazione maggiore. 

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