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Giuseppe Conte stacca la spina al governo Draghi? La bordata a Piazzapulita: “Va avanti e decide da solo”

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Un segnale chiaro a Mario Draghi da Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle è ospite della puntata del 12 maggio di Piazzapulita su La7, talk show che vede Corrado Formigli alla conduzione, e manda un messaggio importante sulla gestione della guerra in Ucraina e dell’invio delle armi per fronteggiare l’invasione della Russia: “Il M5S non fissa bandierine. Noi facciamo un discorso chiaro. Il tema è che stiamo vivendo uno scenario di emergenza assolutamente imprevisto: questo governo per l'emergenza pandemica e il Pnrr. Ha avuto un mandato anche da noi su queste cose. Affrontare una guerra in Ucraina non era nell'ordine delle cose. Ora noi non possiamo pensare che il governo vada avanti da sé, decidendo di volta in volta cosa fare e come posizionarsi, perché non ha il mandato politico”.

 

 

“Il fatto che ci sia in un decreto un termine massimo per passare in Parlamento non toglie il fatto che dopo due mesi e mezzo, lo chiedo a voi da cittadini, è giusto o no che ci sia un aggiornamento?” chiede Conte, che poi continua affondando il colpo: “Dopo un terzo decreto vogliamo fare una riflessione? Dopo un terzo invio di armi, che per noi non devono essere né più pesanti, né più letali, vogliamo fare una discussione? Dopo il terzo invio, io credo che l'Italia abbia dato il suo contributo. L'Italia ha già dato e ora deve essere in prima linea per la pace. Un passaggio con un voto, con un atto di indirizzo in Parlamento è un elemento di chiarificazione anche per le forze politiche”.

 

 

E parlando delle prospettive future, osserva il leader M5S, “queste prospettive vanno aggiornate continuamente, dopo due mesi gli scenari stanno cambiando. Voi stessi giornalisti dire che le ultime dichiarazioni di Draghi sono diverse da quella passate... Ecco tutto questo va chiarito in Parlamento. Vogliamo ascoltare e dire la nostra. Questa aggressione militare non ha alcuna giustificazione. Sì assolutamente al sostegno all'Ucraina e vista l'asimmetria delle forze in campo, sì anche agli aiuti militari in piena trasparenza, parlando chiaro al popolo italiano, per noi questo è passaggio molto sofferente. Dopodiché - conclude Conte - noi abbiamo anche iniziato a dire siamo contro all'escalation siamo contro l'invio di armi più pesanti e armi più letali”.

 

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