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Beppe Grillo si guadagna la paghetta da 300mila euro: post a raffica dopo il lungo silenzio
Beppe Grillo torna «guru» della comunicazione. D'altronde, ora deve onorare con il suo lavoro, il contratto da 300mila euro chiuso alcuni giorni fa con il MoVimento 5 stelle, pubblicando sul suo sito «pensiero» e post dei penta stellati. Almeno questo è quello che si sa, perché del vero contratto finora non c'è traccia, che invece dovrebbe esserci dato che si parla di una collaborazione tra un partito e una società. In ogni caso, il comico genovese sta lavorando, sparando un articolo sul suo blog, evidenziando che «è insensata la scelta di affidare poteri commissariali indistinti al sindaco Gualtieri non per applicare oggi le migliori pratiche disponibili e realizzare impianti utili, ma per installare tra chissà quanti anni, un impianto costoso e pericoloso che brucia rifiuti e opportunità di crescita economica». In sostanza, nel mirino del cofondatore del M5S c'è l'inceneritore pensato per Roma e il sindaco Dem, Roberto Gualtieri. Per Grillo, un fatto è certo, la battaglia sui rifiuti è uno dei capisaldi su cui il Movimento non può fare un passo indietro. In altri termini, non solo comunicazione ma anche politica, perché il comico detta pure la linea dei penta stellati, attaccando il governo Draghi. «Bruciare i rifiuti è la negazione dell'economia circolare puntella Grillo che, fra l'altro, è anche Garante del Movimento a maggior ragione se si pensa che quest'impianto avrà bisogno comunque di una discarica al suo servizio per smaltire le ceneri prodotte dalla combustione, equivalenti a un terzo dei rifiuti che entrano nel forno». Apriti cielo.
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Sbotta il leader di Azione, Carlo Calenda: «A Roma abbiamo visto il metodo M5S, promettere 70% differenziata, lasciarla ferma al 44% con una città invasa da rifiuti. Basta idiozie, almeno su Roma». Rincara la dose, Luciano Nobili, deputato di Italia Viva: «L'economia circolare non è quella in cui da fondatore di un movimento vieni riciclato a consulente, lautamente retribuito? In tutta Europa si fa trasformando i rifiuti in energia e benessere». Il renziano non risparmia l'affondo: «Il M5S ha sommerso Roma di spazzatura, ucciso la differenziata, bloccato le rinnovabili, tenuto l'Italia in ostaggio dei loro no. Ora basta!». Dunque, Grillo è tornato in piena forma. E non può essere diversamente, in quanto deve dare conto al suo datore di lavoro (il M5s) su come si guadagna il suo lauto compenso. Lunedì, 2 maggio, s'è preso la scena a Roma in occasione del suo primo vertice da consulente della comunicazione. Il 3 maggio, è intervenuto con un video messaggio al convegno «Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) Un'energia in movimento» al Senato. Ieri, l'attacco a Gualtieri e la bocciatura dell'inceneritore di Roma per cui fioccano ancora reazioni.
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«Grillo conti nua a parlare di Roma senza conoscere minimamente la città - dichiara Stefano Pedica di +Europa -. Non credo che il termovalorizzatore sarà più pericoloso per Roma di quanto lo sia stata la sua sindaca Raggi». «Il malinteso ambientalismo del M5S ha già provocato gravi danni nella Capitale - dichiara il senatore di FI, Renato Schifani -. E, se lo avessimo seguito a livello nazionale, oggi non avremmo il Tap e la Tav sarebbe bloccata». Intanto, il contratto da 300mila euro di Grillo continua a creare ripercussioni indirette nel M5s. Sul piede di guerra, un fronte con i creditori: alcuni professionisti, nei termini di un accordo siglato un anno fa con il Movimento, aspettano di vedere le loro spettanze saldate dai 5 Stelle.