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Matteo Salvini chiede il ritorno dei voucher: “Si rischia il boom del lavoro nero”
Con il premier Mario Draghi, Matteo Salvini ha avanzato «una riflessione sul lavoro sicuro, con la reintroduzione dei voucher, perché qui si rischia un'estate di boom turistico senza personale, e quindi con lavoro nero e sfruttamento, quindi parlerò col ministro Orlando e i sindacati, meglio un lavoro sicuro e a tempo che un lavoro in nero e senza garanzie. Quindi reintrodurre i voucher quanto meno per il commercio, per il turismo, per l'agricoltura darebbe una boccata d'ossigeno per centinaia di migliaia di giovani». Queste le parole del leader della Lega all'uscita da Palazzo Chigi. I voucher erano stati introdotti dal governo Renzi nell'ambito della riforma del lavoro denominata «Jobs Act». In realtà una prima formulazione risaliva al 2003 con la cosiddetta «Legge Biagi». Ma inizialmente avevano un margine di utilizzo molto delimitato. Man mano i contorni della misura furono cambiati, fino ad alzare ad oltre cinquemila euro il reddito massimo raggiungibile in un anno attraverso questo strumento. Il ché portò a un'impennata dall'utilizzo. Soprattutto in seguito alle modifiche approvate dal governo Monti prima e dal governo Renzi poi.
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Le polemiche per l'abuso originarono la cancellazione dello strumento, decisa nell'aprile del 2017 sebbene poi l'utilizzo dei «residui» fu ammesso fino alla fine dello stesso anno. Inoltre furono introdotti dei voucher sostitutivi che però hanno inesorabilmente ridotto la platea degli utilizzatori. Alcune settimane fa il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, intervenuto in un'audizione alla Camera sulle varie proposte di legge in discussione per regolare il lavoro accessorio, ha dato i numeri sul declino. Il declino inesorabile dei voucher. Rispetto al biennio 2015-2016, quando l'accesso allo strumento era generalizzato, si è verificata una riduzione del 93% in termini economici e del 95% per quanto riguarda i lavoratori.
Tra le associazioni favorevoli alla reintroduzione dei voucher c'è Confesercenti che, sempre in audizione alla Camera, ha sottolineato come «l'estensione al settore del terziario e del turismo della possibilità di utilizzare il lavoro accessorio può contribuire a realizzare soluzioni organizzative capaci di aiutare le imprese a fronteggiare la estrema instabilità e variabilità della domanda di mercato. Le attività economiche del terziario e del turismo sono, infatti, esposte adunadomanda di mercato estremamente variabile. Il perdurante stato di crisi dovuto alla pandemia ha comportato per le imprese del settore un ulteriore impegno per restare sul mercato accrescendo i livelli di competitività ed efficienza, vedi soprattutto il settore del delivery a cui le imprese dei pubblici esercizi e del settore alimentare si sono dovute velocemente attrezzare».