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Decreto Aiuti, dal governo Draghi bonus di 200 euro in busta paga

Dario Martini
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Il governo dà un bonus di 200 euro a chi ha un reddito inferiore a 35mila euro. Verrà pagato direttamente in busta paga. È una delle misure più importanti del decreto Aiuti approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. «Riguarda 28 milioni di italiani», spiega il premier Mario Draghi. Il provvedimento non si esaurisce qui. È molto corposo. Ci sono gli interventi per fronteggiare il caro energia con la proroga degli sconti in bolletta per le famiglie maggiormente in difficoltà, ma anche quelli per contenere l’aumento dei prezzi delle materie prime e per sostenere le imprese che hanno più risentito della guerra in Ucraina con l’estensione dei crediti d’imposta. Il governo prolunga anche i tempi per poter usufruire del superbonus nel caso di lavori che riguardano ville unifamiliari. Poi c’è un intero capitolo dedicato ad un ulteriore impulso alle energie rinnovabili. Viene anche creato un fondo per garantire abbonamenti scontati ai mezzi pubblici per le fasce più basse di reddito.

Il decreto nel suo insieme vale 14 miliardi di euro. «Ed è stato fatto senza ricorrere ad uno scostamento di bilancio», sottolinea con orgoglio il presidente del Consiglio. Come fonte di finanziamento il governo ricorre in larga parte all’aumento della tassazione sull’extragettito delle grandi imprese energetiche che sale dal 15 al 25%. Un’entrata stimata in 8 miliardi di euro. Nonostante questa fase economica sia critica, Draghi cerca di attenuare le preoccupazioni degli italiani. Il premier non nasconde «il caro vita che sta penalizzando la grande generalità dei cittadini». Ricorda che «ad aprile il tasso d’inflazione è arrivato al 6,2%, in leggero calo rispetto a marzo, ma comunque il livello più alto degli ultimi trent’anni». Il capo del governo spiega che tutto ciò «dipende in grandissima misura dai prezzi dell’energia». Se non ci fossero stati i rincari energetici, sarebbe al 2,9%. «Significa che è una situazione temporanea, da affrontare con strumenti eccezionali. Siamo in presenza di un rallentamento dell’economia, non di una recessione».

Nel Consiglio dei ministri non sono mancati momenti di tensione, culminati in un aspro scontro tra Cinque stelle e Partito democratico. Oggetto del contendere il nuovo termovalorizzatore di Roma. I ministri grillini si sono opposti ai poteri speciali conferiti al sindaco Roberto Gualtieri per realizzare l’impianto. In segno di protesta non hanno votato il decreto. Poi, hanno spiegato: «Eravamo favorevoli alla norma sui poteri straordinari al sindaco di Roma e, in particolare, anche a quella che gli attribuisce la facoltà di autorizzare nuovi impianti per lo smaltimento rifiuti in deroga a tutte le norme ma avevamo chiesto che questi nuovi impianti fossero di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall’amministrazione capitolina. Si è preferito mantenere una norma che non c’entra nulla con la sicurezza energetica e il sostegno a famiglie e imprese».

Tornando al bonus da 200 euro, il decreto indica come destinatari i lavoratori dipendenti, gli autonomi e i pensionati. L’ammontare dello stanziamento solo per questo intervento è di 6 miliardi. A spiegare il funzionamento è il ministro dell’Economia. Daniele Franco. Per i pensionati il bonus verrà pagato dall’Inps. Lo riceveranno a luglio. Nel caso dei lavoratori dipendenti verrà erogato dai datori di lavoro, che verranno rimborsati al primo pagamento d’imposta utile. Anche in questo caso, assicura il ministro, «avverrà tra giugno e luglio».

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