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Quando finisce il caro bollette, altri aiuti in arrivo: in Consiglio dei ministri il nuovo decreto per famiglie e imprese

Benedetto Antonelli
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«L'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime rappresentano un problema enorme. Il governo lo sa. Il presidente Draghi è costantemente impegnato in Europa per ottenere un tetto europeo al prezzo del gas e per un nuovo Recovery sull'energia. Forza Italia sta incalzando l'esecutivo per un intervento deciso sui prezzi e le condizioni degli appalti. Dobbiamo proteggere le imprese ma dobbiamo proteggere anche i 230 miliardi di investimenti del Pnrr»

. La ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, intervenuta ad un evento di FI a Bergamo, ha spiegato cosa sta facendo il governo per intervenire nuovamente contro i costi altissimi delle bollette. Il giorno decisivo sarà domani. Lo ha confermato il numero due di Forza Italia Antonio Tajani. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha in programma di dare il via libera, con il decreto aiuti, «a sei-sette miliardi di euro per aiutare le famiglie contro il caro-bollette».

Il vicepresidente azzurro, però, non si fa illusioni: «Temo che i tempi della guerra in Ucraina saranno lunghi, pertanto bisogna anche pensare a uno scostamento di bilancio. Qualcuno si preoccupa. Tuttavia, diventa inevitabile farlo se la situazione continuerà a peggiorare». Un ulteriore sostegno alle imprese è quantomai necessario e non più procrastinabile. Gelmini assicura che Forza Italia si batterà affinché «siano stanziate le risorse necessarie per adeguare i prezzi degli appalti, per aiutare le imprese impegnate nella realizzazione delle opere a fronteggiare il balzo dei costi di materie prime ed energia. Un primo intervento del governo c'è già stato con il decreto di fine marzo. Un secondo e più strutturato intervento è in fase avanzata».

Sul tema del caro bollette interviene anche la Lega. «Continuiamo a chiedere un intervento coraggioso da parte del governo per sostenere famiglie e imprese italiane, combattendo quei rincari che stanno mettendo in ginocchio anche storiche realtà produttive del territori», ha detto Salvini. Il Carroccio «ritiene necessario stanziare rapidamente almeno 5 miliardi e prevedere ulteriori provvedimenti per l'immediato futuro, come la proroga degli sconti sul carburante e la pace fiscale». Salvini insiste proprio su questo ultimo punto.

E lancia un «appello a tutto il centrodestra, a cominciare da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi». «Portiamo all'approvazione del Parlamento una storica e generale operazione di pace fiscale - dice il leader della Lega - che azzeri cento milioni di cartelle esattoriali e liberi quindici milioni di italiani da questo macigno. Lo Stato incassa miliardi, i cittadini dopo due anni di pandemia possono tornare a respirare, sperare, lavorare». Salvini consegnerà domani la sua proposta nelle mani del presidente del Consiglio. 

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