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Guerra in Ucraina, la Russia confisca le aziende dei Paesi ostili

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È «corretto» rispondere alla legge approvata dalla Camera dei Rappresentanti Usa, che consente il trasferimento all’Ucraina dei beni sequestrati alle imprese russe, con la confisca e la vendita delle attività sul territorio russo delle aziende provenienti da «Paesi non amici» come le nazioni baltiche, la Polonia e gli stessi Stati Uniti. Lo afferma il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.

«La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legge che consente il trasferimento in Ucraina di beni congelati di società e cittadini russi. Si è creato un pericoloso precedente, che dovrebbe avere un effetto boomerang negli stessi States», scrive Volodin sul suo canale Telegram, «questa decisione non influirà sull’economia del nostro paese. Yacht, ville e altre proprietà sequestrate di cittadini facoltosi non hanno comunque contribuito al suo sviluppo». «Anche le riserve russe di oro e valuta estera per un valore di circa 300 miliardi di dollari sono state congelate. Torneranno, non andranno da nessuna parte. Questi sono fondi statali», prosegue il presidente della Camera bassa russa, «la Banca Centrale, in risposta, ha vietato agli investitori stranieri di prelevare fondi dal nostro sistema finanziario. Secondo alcune stime si parla di oltre 500 miliardi di dollari. Abbiamo qualcosa a cui rispondere».

«Oggi gli imprenditori russi stanno acquistando società straniere che operano in Russia, acquistando le azioni di partner che vogliono lasciare il nostro mercato. Agendo in modo civile. In base una legge nel diritto internazionale», scrive ancora Volodin, «cosa che non si può dire di un certo numero di paesi ostili: Lituania, Lettonia, Polonia e persino gli Stati Uniti, che sono semplicemente coinvolti in un furto». «A questo proposito, è corretto, in relazione a un’impresa situata nel territorio della Federazione Russa i cui proprietari provengono da paesi ostili in cui vengono prese simili decisioni, rispondere con misure speculari: confiscare questi beni», conclude il presidente della Duma, «e il ricavato della vendita sarà destinato allo sviluppo del nostro Paese».

 

 

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