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Giorgia Meloni alla Convention di Fratelli d'Italia sgrida gli alleati: "Basta con l'asilo". La sfida sui programmi
Una giornata dedicata agli ospiti esterni, da Marcello Pera a Carlo Nordio, passando per Giulio Tremonti e Matteo Zoppas, con cui si inizia a riempire il blocco degli 'appunti per un programma conservatore'. Ma si sfoglia anche la margherita: Matteo Salvini viene o non viene? La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, alla conferenza programmatica del partito a Milano, taglia corto: "Io non l'ho sentito. Se passa, siamo contenti. Secondo me, sarebbe anche carino se passasse a salutare. Figuriamoci, io sarei contenta". La leader della destra italiana, incalzata dalle domande dei cronisti, sbotta: "Alla gente non frega niente di quando si vedono Salvini e la Meloni".
La strada per le amministrative resta in salita. Non si sblocca ancora uno dei nodi che sembrava sciogliersi in giornata. A Palermo, è da escludere per ora il ritiro di Francesco Cascio, sostenuto da FI e Lega, anche se si tratta ancora su un possibile accordo su Roberto Lagalla, già appoggiato da FdI. In caso di convergenza sull'ex rettore dell'Università di Palermo, invece, si potrebbe aprire la discussione sulla ricandidatura di Nello Musumeci alla guida della Regione Sicilia. Sta di fatto che Meloni si dice "sempre disponibile" per un vertice di centrodestra. "Lo ero - spiega - anche questa settimana.
Quando le agende si incroceranno, lo calendarizzeremo. A me interessa l'obiettivo: rappresentare il campo del centrodestra con orgoglio e senza alcuna sudditanza nei confronti della cultura della sinistra. Spero che Salvini e Berlusconi vogliano costruire questo campo con me. Se lo vogliono fare, allora bisogna semplicemente darsi delle regole". Meloni poi assicura: "Il campo dei conservatori può tranquillamente rappresentare la maggioranza e oltre degli italiani".
Intanto, la questione della leadership non appassiona più di tanto la leader di FdI. "Il tema del capo, del 'sono più brava', non è una roba che fa per me. Noi siamo in mezzo a una bufera e le bufere - rimarca - non le affronti dicendo 'io sono più brava di te', quello si fa all'asilo, le persone serie si assumono i problemi seri della nazione con un partito che è molto cresciuto e con personalità che ci stanno regalando il loro tempo.
Prima delle persone servono le risposte e noi queste cerchiamo di dare, poi parleremo di persone e di coalizione". Il dibattito nel centrodestra resta aperto e la Lega lancia un appello a tutto il centrodestra, "a cominciare da Meloni e Berlusconi: portiamo all'approvazione del Parlamento una storica e generale operazione di pace fiscale, che azzeri 100 milioni di cartelle esattoriali e liberi 15 milioni di italiani da questo macigno. Lo Stato incassa miliardi, i cittadini dopo due anni di pandemia possono tornare a respirare, sperare, lavorare".
E da Forza Italia la ministra azzurra Mariastella Gelmini chiarisce che "con la nostra partecipazione al governo di unità nazionale, un governo nato grazie alla straordinaria intuizione del presidente Berlusconi, abbiamo creato le premesse per la ripartenza del Paese. Abbiamo messo da parte le polemiche e ci siamo rimboccati le maniche". Come sta tentando di fare Fratelli d'Italia, con ambizioni di governo, nella tre giorni di Milano.