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Guerra in Ucraina, Carlo Cottarelli tira le orecchie all'Italia

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“Mi spiace ma non vi posso dare molte buone notizie” ammette Carlo Cottarelli riferendosi all’emergenza energetica. Ospite in collegamento di Mario Giordano durante la puntata di martedì 19 aprile di Fuori dal Coro, il talk show di approfondimento politico in onda in prima serata su Rete4, l’economista offre un’analisi schietta della situazione economica ed energetica dell’Italia.

“Temo che se anche finisse la guerra, l'inflazione rimarrebbe alta per un po’ di tempo perché ormai si è creata una certa inerzia – spiega Cottarelli - I prezzi salgono soprattutto negli Stati Uniti, che sono una zona del mondo talmente grande che influisce su tutto il resto dell'economia mondiale. Qui già si è creata un'inerzia in cui tutti i prezzi vanno su, in Europa un po’ meno però noi risentiamo anche di quello che succede nel resto del mondo".

 

 

 

 

Dovesse finire la guerra in Ucraina, invasa ormai da più di un mese dalle truppe russe di Vladimir Putin, potrebbe esserci un lieve miglioramento ma resta l’annoso problema della dipendenza dell’Italia dal gas russo, e in generale la mancata indipendenza energetica che per anni non è stata la priorità dei governi. Secondo Cottarelli, sono stati messi troppi vincoli nel passato. È stato detto no al nucleare, no al gas, no alle trivelle, e adesso l’Italia dipende da altri Paesi per sopravvivere. Non si è investito neanche nelle pulitissime fonti rinnovabili. Un po’ perché le pale dell’eolico danno fastidio, un po’ perché i pannelli fotovoltaici sono antiestetici, è così che si è rimasti fermi e senza soluzioni.

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