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L'Aria che Tira, Ignazio La Russa bacchetta Myrta Merlino sulla sfida Macron-Le Pen

Federica Pascale
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“Siete una banda di tifosi” rimprovera col sorriso Ignazio La Russa, riferendosi agli ospiti presenti in studio durante la puntata di lunedì 11 aprile de L’Aria che tira, il talk show politico in onda la mattina su La7, ma soprattutto alla conduttrice Myrta Merlino. “Vedo nel suo studio una banda di tifosi – ripete il senatore di Fratelli d’Italia - Lei ha iniziato dicendo "la situazione è pericolosamente incerta" ma una conduttrice deve dire la situazione è incerta, non "pericolosamente", secondo me. Poi per spiegare perché è pericolosa avete portato l'articolo del giornale più di sinistra della Francia, "Liberation", e la dichiarazione del partito di sinistra. ”Merlino appare mortificata, e rettifica la sua posizione: “Mi scordo sempre che lei è un grande avvocato quindi mi ha fatto proprio adesso un'arringa. Ha ragione, io ho detto "pericolosamente" e mi sono dimenticata di dire "per i sostenitori di Macron".

 

 

 

A difesa della conduttrice interviene il collega giornalista del Corriere della Sera Goffredo Buccini: “Possiamo rivendicare il diritto d’opinione anche noi giornalisti o dobbiamo essere dei registratori?”. E la Merlino a voce bassa, contraddicendo quanto detto poco prima: “In un'Europa che vive un momento così difficile francamente è pericoloso...”. La Russa richiama all’ordine per continuare il suo intervento: “Posso finire anche se non sono un giornalista?” “Certo che sì” tuona la Merlino in un silenzio imbarazzante, tra la complicità dei presenti in studio e il senatore siciliano deciso a continuare il suo intervento, una volta conclusa la doverosa bacchettata. “Mi sembra che noi guardiamo le situazioni oltre le Alpi traducendole troppo come una vicenda italiana. Io non voglio difendere la Le Pen, dico semplicemente che dobbiamo guardare con occhio più neutrale a quello che avviene in Francia. Dobbiamo guardare con oggettività, senza drammatizzare. Io non so se vincerà Macron, probabilmente, ma capisco che c’è almeno il 50% dei francesi che non lo vuole. E che per vincere dovrà dire "meglio io che quel diavolo della Le Pen". Non è bello” conclude.

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