Guerra Ucraina, Berlusconi parla e condanna Putin: "Deluso e addolorato". Poi chiede il cessate il fuoco
Era attesa e alla fine è arrivata. Dopo un lungo silenzio sul tema, praticamente dall'inizio della guerra in Ucraina, ecco la condanna di Silvio Berlusconi all'operato di Vladimir Putin. Dal palco della convention organizzata da Forza Italia, davanti a quasi duemila persone, tra bandiere tricolori sventolanti e cori da stadio per il ritorno del leader in presenza dopo quasi tre anni, il Cav esprime con chiarezza il proprio punto di vista sul conflitto in corso.
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"Non posso e non voglio nascondere di essere profondamente deluso ed addolorato dal comportamento di Vladimir Putin - le parole del leader di FI -, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero". "Lo avevo conosciuto 20 anni fa, mi era sempre parso un uomo di grande buonsenso, di democrazia, di pace. Peccato davvero per quel che è successo", è il rammarico di Berlusconi, che per oltre 40 minuti parla dal palco allestito nella sala dell'Hotel Parco dei Principi, a Roma, toccando tutti i principali temi d'attualità, dal rapporto con gli alleati di centrodestra alle battaglie storiche su fisco e giustizia del partito. Partito che non ha nessuna intenzione di abbandonare ora che i sondaggi lo vedono in risalita. "Dobbiamo lavorare insieme per continuare a crescere sul piano dei numeri e della qualità, e io sarò in campo per puntare a questo risultato", annuncia.
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A tenere banco però c'è soprattutto l'attualità, "una stagione nella quale cupi venti di guerra soffiano sull'Europa". Venti di guerra che, sottolinea Berlusconi, "devastano una nazione importante come l'Ucraina, e che non avremmo mai più creduto potessero ancora manifestarsi nel nostro continente". E dopo aver ricordato di aver sempre operato per cercare di includere "anche la Russia in una nuova architettura di sicurezza europea", e aver spinto affinché l'Ue arrivasse ad un'unica politica estera e ad una comune politica di difesa, il Cav fotografa la realtà parlando di "una aggressione senza precedenti messa in atto dalla Russia ai danni di un paese neutrale come l'Ucraina, che sta combattendo con valore e determinazione per la sua libertà".
Un'aggressione, riconosce, che anziché portare la Russia in Europa "come io speravo, l'ha portata nelle braccia della Cina". Di fronte "all'orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità", afferma ancora il leader azzurro: "A mio parare dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra".
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Finito nel mirino della critica per il prolungato silenzio tenuto sulla guerra, Berlusconi ci tiene adesso a ribadire che "Forza Italia è sempre stata dalla parte della libertà del popolo ucraino, la libertà di difendere il proprio futuro". "In queste settimane - confessa - ho guardato con crescente incredulità, con dolore e con rabbia, le immagini atroci che le televisioni ci trasmettono". Ecco perché bisogna fare tutto il possibile "per mettere fine alla brutalità della guerra", e l'Italia "deve lavorare a questo scopo, perché si arrivi ad un compromesso accettabile da tutti".
Una soluzione che tuttavia deve "garantire" la libertà e l'integrità dell'Ucraina. Ed è a questo punto che Berlusconi sembra inviare un messaggio direttamente allo zar, prima auspicando che i rapporti fra Russia, Stati Uniti ed Europa, "tornino ad essere dialoganti" e poi ammettendo che "spetta alla Russia adesso fare un passo nella giusta direzione, facendo tacere le armi. Il cessate il fuoco da parte della Russia è fondamentale e prioritario".
Anche perché uscire in fretta da questa crisi "è necessario per il mondo intero", c'è il rischio di "conseguenze drammatiche a livello globale" tra aumento del costo dell'energia e delle materie prime. Conseguenze che l'Italia sta sperimentando già da settimane sulla propria pelle. "Come governo - è quindi il ragionamento di Berlusconi - abbiamo davanti a noi un compito difficilissimo: evitare una nuova recessione. I provvedimenti che il governo ha preso sinora vanno nella direzione giusta, ma sono ancora insufficienti".
Alla fine c'è spazio anche per la coalizione, col Cav che rivendica la centralità di Forza Italia ("siamo assolutamente importanti per il futuro del Paese"), il fatto di aver reso possibile "l'esistenza di un centrodestra di governo, un centrodestra che senza di noi non sarebbe mai esistito, non esisterebbe oggi e non potrebbe esistere neppure per il futuro". Un messaggio a Lega e Fdi, anche se la prima non viene mai citata, mentre al partito di Giorgia Meloni è riservata una stilettata quando Berlusconi sottolinea il fatto che il rapporto con ali alleati "di lealtà, stima e condivisione" non è venuto meno "neppure con la nascita del governo di emergenza e di unità nazionale, quando Fratelli d'Italia ha perso, a mio giudizio, l'occasione, entrando nel governo, di essere partecipe del rilancio del Paese".