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Sulla riforma del Fisco non c'è fiducia in Draghi: vertice con Lega e Forza Italia

Daniele Di Mario

Appena trovata la tregua con Giuseppe Conte e il M5S sull'aumento delle spese per la difesa, il premier Mario Draghi deve fronteggiare l'ennesima spaccatura nella propria maggioranza. Stavolta sulla delega fiscale, che da mesi tiene in scacco Palazzo Chigi, con il centrodestra che non sembra disposto a fare sconti su riforma del catasto e introduzione di nuove tasse.

L'impressione è che mai, da quando l'ex presidente della Bce è a Palazzo Chigi, la crisi di governo sia stata tanto vicina. Sulla delega fiscale, infatti, anche ieri in Commissione la maggioranza si è spaccata. Alla fine la partita dovrà essere risolta da Mario Draghi. Toccherà al premier, che ieri l'altro non ha escluso il ricorso al voto di fiducia sulla delega fiscale, dover mediare e trovare un accordo con il centrodestra, determinato ad andare fino in fondo. Il governo - assicurano fonti di Palazzo Chigi non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse.

  

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Draghi, ribadiscono le stesse fonti, ha dichiarato più volte questo impegno sin dall'inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici con il mondo imprenditoriale e industriale, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza. Nel caso della delega fiscale - viene sottolineato - il presidente Draghi ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull'imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati.

«Nessuno pagherà più tasse. Il governo non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi», è la linea. «Il Governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse. Il presidente Draghi ha dichiarato più volte questo impegno sin dall'inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici con il mondo imprenditoriale e industriale, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza», si spiega da Palazzo Chigi. «Nel caso della delega fiscale il Presidente Draghi ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull'imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse. Il governo non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi», si ribadisce. La prossima settimana sono previsti incontri del premier con i leader dei partiti del centrodestra di governo, conclude palazzo Chigi.

Il vertice richiesto da Lega e FI- avrà luogo dopo il ritorno del premier da Algeri lunedì e potrebbe aver luogo quindi martedì 12. Ma l'incidente in Commissione Finanze alla Camera non è piaciuto a Draghi. Le posizioni tra Palazzo Chigi e centrodestra di governo restano distanti, anche perché Draghi teme che, con l'avvicinarsi della fine della legislatura e l'inizio della campagna elettorale, M5S e Lega tendano a cercare l'incidente per sfilarsi.

Niente di tutto questo secondo il centrodestra. Lega e Forza Italia ribadiscono che sono pronte ad andare sì fino in fondo, ma per salvaguardare la casa e le tasche degli italiani, per scongiurare aumenti delle tasse sul risparmio e sugli affitti. In Commissione Finanze la spaccatura è totale. Sarà Draghi a decidere se mettere o no la fiducia. Il segretario del Pd Enrico Letta invita a non fare terrorismo e ad abbassare i toni, ma il vicepresidente di FI Antonio Tajani ribadisce: «Questo non è il governo Pd-M5S. Il governo duri, ma non rinunciamo ai nostri valori, noi difendiamo la casa degli italiani e non vogliamo nuove tasse». Una posizione condivisa dalla Lega e anche da Fratelli d'Italia, col centrodestra unito contro le tasse.