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Gas russo in Italia, Crosetto non perdona “il condizionatore spento” del Draghi-re
Il bivio di Mario Draghi tra il condizionatore acceso in Italia e la pace in Ucraina non è andato giù a Guido Crosetto, che prova a immaginare se una cosa del genere l’avesse detta qualsiasi altro politico o primo ministro. Come non bastasse, quando sono arrivate le prime tiepide critiche alle parole del presidente del Consiglio, i draghisti della maggioranza e dei media hanno provato a spiegare che, seppur semplicistica, era una frase molto efficace (“Preferite la pace o i condizionatori accesi tutta l’estate?”).
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Per Crosetto, “se il parallelo Pace-aria condizionata lo avesse fatto chiunque altro, sarebbe stato sommerso da critiche, sarcasmo, insulti, prediche. Era meglio sorvolare ma invece hanno cercato di spiegarci che era una sintesi geniale. Anche per il bene dei Re, occorre sapere essere obiettivi”.
Insomma, è vero che l’unico modo per colpire economicamente Putin è l’embargo energetico, compreso quello del gas, ma ridurre tutto ad un condizionatore spento durante la calura estiva è forse fuorviante. Per Crosetto, quindi, Draghi andrebbe incontro al pericolo che corrono tutti i monarchi, quello di essere circondato da adulatori che non gli fanno capire quando anche lui esagera.