Supermedia dei sondaggi YouTrend, FdI tallona il Pd. Sorpresa Italexit: dove arriva il partito di Paragone
Una pandemia (forse) alle spalle. Una guerra dagli esiti ancora incerti. E una ripresa economica che stenta a decollare. Gli Italiani, stretti tra tre fuochi, mantengono una sorprendente e per certi versi inattesa stabilità. Almeno a giudicare dalla Supermedia dei sondaggi di questa settimana, l'approfondita analisi sulle intenzioni di voto, stilata da YouTrend per l'agenzia di stampa Agi. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 17 al 30 marzo, è stata effettuata il giorno 31 marzo, in base ai risultati resi noti dagli istituti Euromedia (data di pubblicazione: 23 marzo), Ipsos (27 marzo), Ixè (25 marzo), Swg (21 e 28 marzo) e Tecnè (19 e 26 marzo).
Trionfo della Meloni, il sondaggio clamoroso: prima tra i leader e FdI davanti a tutti
Il Partito Democratico mantiene il primo posto con il 21,5%, Fratelli d’Italia insegue a breve distanza con il 20,7%. Nessuno dei due schieramenti fa registrare alcuna oscillazione rispetto ai risultati di quindici giorni fa. Si conferma un momento non facile per Lega (16,4%, - 0,2%) e Movimento 5 Stelle (13,5%, + 0,1%), che insieme non toccano il 30% dei consensi. La vera sorpresa di questa settimana è costituita da Italexit: il movimento sovranista e antisistema, fondato da Gianluigi Paragone, raggiunge il 2%.
Mal di pancia sulle spese militari, così i Dem esplodono contro il M5s
Il clima di polemiche, nate in seguito alle ultime scelte dell’esecutivo sulla guerra in Ucraina e sull'aumento delle spese militari, ha però avuto come effetto quello di incrinare la compattezza della maggioranza. Non è un caso che, per la seconda settimana consecutiva, i consensi ai partiti in appoggio a Mario Draghi siano scesi sotto la simbolica soglia del 70%. Per la prima volta i sondaggi rivelano un orientamento in netta maggioranza contrario ad un atto preso dal “Governo dei Migliori”.
Sulla guerra Santoro affonda la Rai, la faccia di Formigli davanti al declino del servizio pubblico
L'invio di armi in aiuto a Kiev non è piaciuto affatto ai nostri connazionali. Ancora meno la prospettiva di raggiungere il 2% del Pil per le spese militari, obiettivo fissato dalla Nato per i paesi membri. Il paradosso è rappresentato da un dato numerico clamoroso: solo gli elettori di Fratelli d’Italia, il principale partito di opposizione, risultano in maggioranza favorevoli a entrambi i temi (invio di armi e aumento delle spese militari), e quindi in linea con l'esecutivo.