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Spesa militare e pil, Guido Crosetto ridicolizza Conte: "Per cosa stanno litigando". Dibattito surreale

Giada Oricchio
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“Litigano su remoti stanziamenti di bilancio senza pensare a che situazione avremo a fine 2022”. Guido Crosetto sgonfia il pallone del dibattito politico intorno all’aumento del 2% delle spese militari entro il 2028, quelle che potrebbero far cadere il governo Draghi. Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ha ribadito che Con i governi Conte le spese per le armi sono cresciute di circa 1 miliardo l’anno, se resta l'obiettivo del 2024 con Draghi si salirà di 6 miliardi l’anno.

Su Facebook, Conte ha ribadito la contrarietà alla decisione al vaglio del Senato: “È impensabile una corsa al riarmo ora. È fuori dalla realtà pensare di aumentare di almeno 12/15 miliardi la nostra spesa militare in due anni, l’impegno del 2% può essere centrato solo con una crescita di spesa progressiva, spalmata nei prossimi anni, ad esempio da qui a quantomeno il 2030. Questa è la posizione del M5S, questa è la posizione che guarda all'interesse del Paese e ai bisogni dei cittadini. Non intendiamo fare passi indietro”.

 

La Lega insegue i 5 Stelle o viceversa. Il PD invece vuole il rispetto degli accordi presi con la Nato nel 2014 e il ministro alla Difesa, Lorenzo Guerini, tira dritto (così come il premier). Un dibattito ai limiti del surreale secondo Guido Crosetto, uno dei padri fondatori di Fratelli d’Italia. Con una punta di amara ironia, l’ex deputato ha scritto su Twitter: “Se ho capito bene, stanno litigando, ora, per stanziamenti di bilancio ipotetici, di un valore che potrà variare dalla 0,08 allo 0,12 del PIL, che saranno discussi con la finanziaria e quindi a novembre/dicembre 2022, cioè tra 8/9 mesi. Quando nessuno sa che situazione avremo allora”.

 

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