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Mario Draghi smaschera Giuseppe Conte sulle spese militari
Il governo intende rispettare e ribadire con decisione gli impegni Nato sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil. È quanto avrebbe detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso dell’incontro con Giuseppe Conte. Tra i due, insomma, si è giunti alla resa dei conti. Il premier Draghi non intende cedere e ne ha parlato anche col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Draghi ha sottolineato che non possono essere messi in discussione gli impegni assunti con la Nato, in un momento così delicato alle porte dell’Europa. Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza. È quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi al presidente M5s Giuseppe Conte sul tema dell’aumento delle spese militari.
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I piani concordati nel 2014, e seguiti dai vari governi che si sono succeduti, prevedono - ha ricordato Draghi a Conte - entro il 2024 un continuo progressivo aumento degli investimenti. Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 mld, nel 2021 24,6 miliardi (un aumento del 17 per cento). Si tratta di dati del ministero della Difesa nei governi presieduti dal presidente M5s Conte. Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa è salito invece a 26 miliardi, un aumento del 5,6 per cento. Draghi si è poi recato dal Capo dello Stato proprio per un aggiornamento sul tema degli investimenti militari.