numeri impietosi
Sondaggio EMG-Agorà, gli italiani sconfessano Mario Draghi: no alle armi all’Ucraina e alle spese militari
Gli italiani sono fortemente contrari all'aumento della spesa militare che sta portando avanti il governo di Mario Draghi. Il presidente del Consiglio ha parlato di promesse fatte alla Nato da rispettare, ma secondo il sondaggio EMG effettuato per Agorà, programma mattutino di Rai3 condotto da Luisella Costamagna, addirittura il 48% degli intervistati è contrario e dice un no secco. In particolare i più scettici si trovano nell'elettorato di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle, mentre gli elettori di Fratelli d'Italia sono quelli più favorevoli alla corsa agli armamenti, che in generale trova un gradimento del 25% complessivo. Coincidenza tra chi vota Lega e chi vota Partito Democratico: il 37% del bacino di questi due partiti dice sì alle spese per la difesa. In totale preferisce non rispondere il 27% degli intervistati.
Leggi anche: Alla pace non si arriva con l'aiuto delle armi. Gianluigi Paragone mette a nudo tutti gli errori di Mario Draghi
Anche l'invio di armi all'Ucraina, che sta fronteggiando la guerra con la Russia, non piace agli italiani. Per il no c'è un 44%, il sì si ferma al 37%, con il 19% degli interpellati che non si esprime. Tra i meno critici ci sono coloro che votano Lega e Pd: appena il 28% e il 26% è contrario, con un picco di sì dei dem del 71%. Spaccato a metà il Movimento 5 Stelle, che ha un 41% contrario ed esattamente un 41% favorevole. Posizione ferma contro le armi da parte di chi vota il partito di Silvio Berlusconi: il 62% non vuole aiuti militari all'Ucraina.
Vince il partito del no anche alla domanda se la Nato deve intervenire nella guerra attivamente al fianco di Kiev. Il no è al 56% (-6% rispetto ad una settimana fa), il sì è appena al 19% (-4% in sette giorni). Cresce il partito degli indecisi, che sale al 25%. Infine scende leggermente la preoccupazione per l'evoluzione di questi giorni del conflitto tra le due nazioni: il 17 marzo si diceva preoccupati il 96% degli italiani, mentre ora c'è un calo al 92%. Sale di un 3% e si attesta al 5% chi risponde "non sono preoccupato" per la guerra russo-ucraina.