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L'Aria che Tira, Luigi Di Maio avverte tutti: i tempi della diplomazia sono lunghi. La crisi precipita

Federica Pascale
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“Restiamo uniti come Paese, andiamo avanti e proviamo a portare a casa la pace con un obiettivo diplomatico che deve essere quello di garantire al popolo ucraino prosperità e futuro di pace”. Questa le parole di Luigi Di Maio, ospite di Myrta Merlino nella puntata di mercoledì 16 marzo de l’Aria che Tira, il talk show politico in onda su La7. Il ministro degli Esteri ha ampiamente spiegato il piano d’azione della Farnesina per quanto concerne il conflitto russo-ucraino che va avanti ormai da più di 20 giorni. La chiave è la diplomazia, che però sortisce effetti nel lungo termine, mentre le città ucraine continuano ad essere attaccate dai militari russi. “Dobbiamo necessariamente metterci in testa che i tempi della diplomazia non sono i tempi della guerra, e questo è il motivo per cui le guerre non dovrebbero scoppiare. Per rimettere insieme i cocci e garantire la pace ci vuole molto tempo, e noi lavoriamo per fare in modo che ci sia bisogno di meno tempo possibile” spiega Di Maio. “Dobbiamo continuare a lavorare affinché ci siano due tavoli in parallelo: il grande accordo di pace che ha bisogno di tempo, e i cessate il fuoco locali”, questa l’ambizione del ministro.

 

 

Gli ucraini continuano a resistere, anche e soprattutto grazie all’invio di armi da parte dei Paesi dell’Unione Europea e della Nato, ma combattono da soli perché un altro passo da parte dell’occidente causerebbe un’inevitabile escalation a danno di tutti. “L'Unione Europea deve attrezzarsi con una politica estera comune e una difesa comune. Se dobbiamo fare degli investimenti, facciamoli nella difesa comune europea” afferma deciso il ministro. “Noi non vogliamo assolutamente una guerra. L'Italia è contro la no fly zone in Ucraina, che significherebbe impegnare i nostri aerei da combattimento in Ucraina. Se vengono colpiti, scoppia la terza guerra mondiale” spiega chiaramente. Occorre dunque lavorare ad una soluzione diplomatica.

 

 

Secondo Di Maio, l’Italia deve sostenere il popolo ucraino e il presidente Zelensky finanziariamente e militarmente, “perché quel popolo ha il diritto di difendersi e non sta difendendo solo l'Ucraina, sta difendendo i valori delle nostre democrazie” sottolinea. In questi giorni sono in arrivo migliaia di profughi dall’Ucraina, molti dei quali arriveranno anche in Italia, dove già esiste una numerosa comunità ucraina pronta ad accogliere i connazionali in fuga dalla guerra. “Dobbiamo essere uniti, perché stiamo andando ad affrontare una sfida che l'Europa non vede dalla Seconda guerra mondiale. È una crisi che non abbiamo visto negli ultimi 70-80 anni” conclude il ministro degli Esteri, invitando all’unità nazionale che prescinda dal colore politico.

 

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