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Pronto il decreto bollette, Draghi corre ai ripari

Daniele Di Mario
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Mentre la politica va in pressing sul ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani affinché riferisca in Parlamento sulle sue dichiarazioni di sabato, quando aveva definito una «truffa» l’aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti, il presidente del Consiglio Mario Draghi corre in soccorso del proprio ministro varando un nuovo pacchetto energia per contenere il caro-bollette. I provvedimenti dovrebbero approdare in Cdm domani o, al più tardi, giovedì. Si tratterà di uno o più provvedimenti per venire incontro alle famiglie e alle imprese, con l’obiettivo di frenare l’aumento del costo dell’energia e dei carburanti che, inevitabilmente, avrebbe ricadute anche sui prezzi dei beni di consumo, innescando un’inflazione che potrebbe avere pochi precedenti nella storia.
In particolare, il governo - riferiscono fonti di Palazzo Chigi - sta lavorando su rateizzazione e calmieramento delle bollette energetiche per famiglie e imprese e taglio del prezzo della benzina e del diesel. Sono alcune delle misure sulle quali, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, sta lavorando il governo. Sui carburanti, il governo sta valutando la possibilità di utilizzare l’extra gettito Iva di questi mesi e di intervenire sugli extraprofitti delle imprese di alcuni dei settori interessati, preservando la stabilità della finanza pubblica.

Una manovra che potrebbe abbassare il prezzo dei carburanti di circa venti centesimi, riportandolo sotto i due euro al litro. Il governo - riferiscono le stesse fonti di Palazzo Chigi - si impegnerà per ulteriori misure sul fronte della crisi energetica. In particolare l’obiettivo è introdurre un tetto europeo ai prezzi delle importazioni di gas. Nel frattempo non si allenta la morsa su Cingolani, con tutte le forze politiche che chiedono al ministro di spiegare al Parlamento perché abbia definito l’aumento dei diesel e benzina una «truffa» ai danni di famiglie e imprese. Il capogruppo M5S alla Camera Davide Crippa chiede un’informativa urgente di Cingolani. «Siamo di fronte a un’ipotesi di speculazione dichiarata da un ministro della Repubblica. Abbiamo chiesto a Cingolani di venire a riferire in Senato e riteniamo urgente discutere in Parlamento per arrivare a una proposta politica che intervenga subito per tagliare l’aumento del costo della benzina, del tutto ingiustificato visto che le forniture di gas non sono diminuite a causa del conflitto. Bisogna agire subito: dalla pandemia alla carestia il passo è breve. Accanto all’intervento immediato che per noi significa tagliare le accise e accollare il costo a chi sta facendo gli extra profitti tassandoli, c’è il ragionamento sul blocco delle estrazioni del nostro gas: abbiamo centinaia di piattaforme inattive per blocchi ideologici assurdi», dice il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.

«Se davvero questi aumenti che stanno mettendo in estrema difficoltà famiglie, imprese e interi settori, come i trasporti o l’agroalimentare, sono ingiustificati come anche il ministro Cingolani sostiene, oltre a bloccarli immediatamente, bisogna individuare i responsabili di questa vera e propria speculazione - dice la vicepresidente del gruppo di FI a Palazzo Madama Licia Ronzulli - Se davvero c’è in corso una "truffa" il governo deve intervenire immediatamente, perché una speculazione è già grave di per sé, ma in tempi di guerra e dopo due anni di Covid lo è ancora di più. Il governo si attivi, innanzitutto tagliando subito le accise sui carburanti». «Cingolani ha definito l’aumento dei prezzi dei carburanti come "ingiustificato, una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi". Non basta denunciare una gigantesca truffa; è indispensabile reprimerla. Forza ministro Cingolani, si dia da fare subito», esorta il deputato di Coraggio Italia Guido Germano Pettarin. «Non è sufficiente dichiarare "una truffa" l’aumento ingiustificato della benzina. Il governo agisca subito con un decreto per applicare una seria riduzione del prezzo cancellando le accise, alcune delle quali risalenti al periodo successivo della prima guerra mondiale», chiede infine il senatore Antonio Saccone, portavoce nazionale dell’Udc. Il Pd, dal canto suo, propone attraverso la capogruppo al Senato Simona Malpezzi, un «assegno energia» per le famiglie in difficoltà, mentre Matteo Salvini spiega che la Lega si aspetta che il governo «blocchi le accise e l’Iva su benzina, luce e gas».
 

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