Matteo Salvini pronto alla missione in Ucraina per fermare la guerra: bisogna credere nella pace
Matteo Salvini è al lavoro per organizzare una missione in Ucraina. «La settimana prossima, magari, il prossimo collegamento lo faremo in collegamento, non dalla Camera dei deputati, ma dal territorio in conflitto», ha affermato il segretario leghista, presentando a Palazzo Montecitorio un sondaggio sull’opinione degli italiani sulla guerra in Ucraina. «Stiamo valutando la logistica: se ritenessimo che potesse servire lo faremmo, assumendoci anche i rischi. La prossima settimana è l’8 marzo, ricordarlo a Roma ha un senso, ricordandolo su un territorio di guerra ne avrebbe un altro. Prima voglio sentire l’ambasciata: le cose vanno fatte per aiutare non complicare», ha poi aggiunto Salvini. «Bisogna credere nella pace» e per questo «sono pronto» ad andare a Leopoli: «Se occorresse una presenza fisica, anche sul posto, per dire ‘fermate la guerra’ io direi di sì» le altre parole del numero uno leghista, che pensa ad «una marcia per invadere pacificamente un territorio sotto assedio. Bisogna farlo nei prossimi giorni perché pensare che questa guerra duri settimane o mesi mi mette i brividi. Se qualcuno che ci crede vuole venire: imprenditori, politici, operai, camionisti…».
Salvini, durante la conferenza per presentare il sondaggio del professor Enzo Risso sul conflitto Russia-Ucraina, ha commentato l’articolo odierno del New York Times sui suoi rapporti con Mosca: «Scrivono sciocchezze, io sono libero, le cose che faccio le faccio in libertà, magari sbagliando, ma non ho mai preso un dollaro, un rublo da nessuno. Da Mosca sono tornato con i pupazzi di Masha e Orso per mia figlia».