Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Enrico Letta pronto alla fuga dal Pd. La poltrona Nato che gli fa gola e il derby con Lorenzo Guerini

  • a
  • a
  • a

Enrico Letta è pronto a salutare il Partito Democratico per finire alla Nato. Il mandato di Jens Stoltenberg, segretario generale dell’alleanza atlantica, scade quest’anno e si fa sempre più concreta l’ipotesi che sia un italiano ad occupare quella poltrona. Come riferisce Affari Italiani c’è già l’ok dagli Usa, ma non solo: il via libera è arrivato pure da Germania e Francia. Ed ora Letta è il candidato numero uno per sostituire Stoltenberg. A favore dell’attuale segretario del Pd viene sottolineato il suo rapido decisionismo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma il suo nome rischia di appesantire l’aria in casa dem.

 

 

Fino a pochi giorni fa era Lorenzo Guerini, attuale ministro della Difesa, il candidato principale per ricoprire il ruolo nella Nato. Base Riformista, corrente di cui Guerini fa parte, vedrebbe quindi perdere la possibilità di piazzare un suo uomo, cosa che farà sicuramente storcere la bocca. A sostegno di Guerini c’è il Regno Unito di Boris Johnson, che preferirebbe un “tecnico” rispetto ad un esponente più “politico” come Letta, che trova l’appoggio di Olaf Scholz ed Emmanuel Macron. Se venisse scelto Letta scatterebbe l’allarme rosso dentro al Pd: le dimissioni da segretario sarebbero inevitabili e bisognerebbe convocare subito le primarie e poi un congresso per scegliere il nuovo segretario. 

 

 

In rampa di lancio come sostituto segretario ci sono Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ed Andrea Orlando, ministro del lavoro. Una vittoria di Bonaccini stravolgerebbe lo scenario in vista delle elezioni politiche del 2023: con una sua presa del potere sarebbe divorzio con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e Beppe Grilli, con successivo avvicinamento ad Azione di Carlo Calenda ed Italia Viva di Matteo Renzi. Si andrebbe quindi a completare il progetto del grande Centro. Con Orlando segretario l'asse del Pd si sposterebbe ancora di più a sinistra, e oltre al patto con il M5S potrebbe essere coinvolta Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni.

 

Dai blog