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Matteo Renzi all'attacco dell'Anpi: "Sulla guerra in Ucraina parole vergognose"

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Durissimo l'attacco di Matteo Renzi all'associazione nazionale partigiani sullo scoppio della guerra in Ucraina dopo l'invasione russa. "Mi dispiace molto per la posizione assunta da un’associazione a cui io, e tutta la giunta, chiedemmo di iscriverci dopo l’elezione a sindaco di Firenze" dichiara il leader di Italia Viva che definisce "vergognose" le dichiarazioni rilasciare. A dividere i due sono le posizioni in merito alla guerra, con il leader di Italia Viva che è andato all'attacco dopo le tesi sostenute dall'Anpi

"Il riconoscimento dell'indipendenza del Donbass da parte della Russia può portare il mondo a un passo dalla guerra ed è l'ultimo, drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della NATO ad est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia", si leggeva nell'appello per la pace lanciato nei giorni scorsi dalla Segreteria nazionale Anpi, che chiedeva a Biden di cessare "immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell'Ucraina iniziate fin dai tempi di Maidan, quando nel governo ucraino entrò la statunitense Natalia Jaresco, sia le sue dichiarazioni belliciste e le sue ininterrotte minacce nei confronti della Russia" e che "l'Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti d'America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni".

"Le dichiarazioni dell’Anpi sul conflitto ucraino sono vergognose" tuona Renzi. "I partigiani di 70 anni fa avrebbero saputo perfettamente da che parte stare. Attaccare l’imperialismo americano significa stare indietro con le lancette della storia".  

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