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Walter Ricciardi si butta di nuovo in politica. Nicola Porro spietato, la rivelazione sul consulente di Speranza
Comincia l'invasione dei virologi in politica. È un effetto avverso della fine della pandemia, che si spera arrivi presto, con lo stato d'emergenza che scade e i volti degli esperti diventati popolari in questi due anni che possono passare dalla tv al santino elettorale.
Il primo è stato Pier Luigi Lopalco, divenuto assessore in Puglia con il governatore Michele Emiliano e in seguito dimessosi dall'incarico. L'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti nei giorni scorsi si è mostrato possibilista "ma solo come tecnico”, e anche Fabrizio Pregliasco non esclude la discesa in campo: "Mai dire mai”. Andrea Crisanti ha già detto no a una candidatura alle suppletive a Verona.
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Chi manca? "Uno di loro, invece, un ruolo ce l’ha già: si chiama Walter Ricciardi ed è approdato nel comitato direttivo di Azione. Il movimento di Carlo Calenda", si legge nel sito di Nicola Porro che ripercorre la parabola politica del professore ed ex attore: "La cosa non deve stupire, a dire il vero. Ricciardi, che di mestiere fa il docente di Igiene alla Cattolica, risulta anche tra i fondatori di Italia Futura assieme a Montezemolo. Fu l’ex presidente Ferrari a candidarlo in Scelta Civica per il Parlamento, da cui però rimase escluso alla tornata elettorale del 2013. Insomma: il sogno di dire la sua Ricciardi lo coltiva da anni. E così, convinto che 'l’impegno in politica' sia 'la più alta forma di servizio', ha deciso già da qualche mese di puntare sul cavallo Calenda".
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Ricciardi dice di “ammirare” l’ex ministro allo sviluppo economico dei governi Renzi e Gentiloni "mentre per Roberto Speranza, di cui è consulente da due anni, prova solo 'grande stima'. Forse sarà che Walter è cattolico mentre Roberto post-comunista, fatto sta che l’avventura di Ricciardi non sarà né con Leu né col Pd" si legge nel sito del giornalista Mediaset.
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Lo stesso Ricciardi ha spiegato il suo credo politico: “La mia cultura politica non è quella di sinistra, non più almeno, sono stato di sinistra da ragazzo. Sono un cattolico liberale. Mi ritrovo nel programma di Azione. Ma la mia ambizione non è elettorale, non voglio candidarmi, l’ho già fatto. Sono qui per servire, non per chiedere”. E sulla popolarità all'Adnkronos ha spiegato: "Non mi è mai capitato in pubblico di dover affrontare insulti da no vax, come invece può accadere sui social. Onestamente nella mia vita sociale ho avuto spesso manifestazioni di simpatia e apprezzamento".