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Non si può continuare con Draghi, la ricetta Calenda per il governo

Federica Pascale
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“Non possiamo continuare a chiamare Mario Draghi. C’è un momento in cui dobbiamo scegliere di votare.” Lo afferma Carlo Calenda, ospite in studio di Barbara Palombelli a Stasera Italia su Rete 4. Durante la puntata di lunedì 21 febbraio, il segretario di Azione si è espresso su diversi temi e ha tracciato il piano d’azione, appunto, del suo partito. “Cercheremo di fare quello che abbiamo fatto a Roma, deideologizzare il dibattito e parlare di come si fanno le cose. Vogliamo mettere insieme una classe dirigente che non è competente di tutto, ma di una cosa: l’amministrazione, fondamentale per fare accadere le cose”. E annuncia un tour che gli permetterà di girare tutta la penisola, così come fatto a Roma, per guadagnarsi il voto degli italiani: “il loro voto te lo devi meritare”. Per quanto riguarda alleanze e mosse strategiche, Calenda spiega qual è il suo campo, che definisce “campo della cultura di governo”.

 

 

 

 

Ammette che non esiste un partito “autosufficiente” e che dunque bisognerà guardare ad altri partiti, ma la classe dirigente c’è. A partire dagli “amministratori locali, che non arrivano più in politica perché ricandidano sempre gli stessi parlamentari, che non hanno più nessun contatto con il territorio” afferma il segretario. L’Italia, secondo Calenda, manca di gestione: “La gestione non può esistere sena controllo. È il processo attraverso cui fai avverare le cose, verifichi se funzionano e poi cambi il modo in cui funzionano sulla base dell’esperienza empirica”. Non si risparmia una stilettata al segretario del PD Enrico Letta, sul tema caldo dell’energia: “Letta dice no al gas e no al nucleare. Nessuno spiega agli italiani che le energie rinnovabili sono intermittenti, e non ci sono le batterie per accumulare energia, per questo serve una fonte stabile”.

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