
A giugno il governo scoppierà. Mario Draghi ha provato a salvare la baracca, ma è infuriato con il Pd

A Palazzo Chigi sono sicuri: l’incidente che farà scoppiare la maggioranza che sostiene il governo guidato da Mario Draghi arriverà. E c’è già una data. Secondo Il Corriere della Sera, nel retroscena a firma di Francesco Verderami, dopo che l’Esecutivo è stato battuto per quattro volte sul Dl Milleproroghe è imminente un altro cataclisma, che metterà in pericolo la tenuta del governo. La data cerchiata in rosso è a giugno, quando saranno arrivati i soldi della seconda tranche del Pnrr.

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Draghi è consapevole che in vista delle elezioni politiche i partiti hanno intrapreso la loro rotta e il confronto a muso duro con la maggioranza, viene definita “una mossa preventiva per tentare di bloccare lo stillicidio”. Ma non è tutto. “Per quanto la sua irritazione sull'accaduto fosse autentica, dovuta in particolare, racconta una personalità che gli ha parlato, al cambio di destinazione dei fondi per Taranto voluto da Pd e Iv”. L’irritazione del premier è quindi reale e convinta e nel mirino sono finiti Enrico Letta e Matteo Renzi. Nell’incontro con i capidelegazione dei partiti li ha accusati di non essere “in grado di garantire il rapporto tra il governo e i partiti”. L’ultimo avvertimento partito da Draghi ai ministri è che non accetterà compromessi sulla sua road map: “Mi verrebbe da dire che non siamo qui a smacchiare giaguari e pettinare bambole”. Il futuro è già scritto.

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