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A Draghi saltano i nervi, la sfuriata mai vista ai ministri: "Non scaldo la sedia, trovatevene un altro"

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Mai visto così, Mario Draghi. Il premier sembra veramente a un passo dalla rottura irreparabile col suo governo. Ha infatti del clamoroso la ramanzina con cui ha incalzato i ministri capidelegazione nella riunione della sua maggioranza.

Neanche l'ombra di un sorriso, Draghi si è avvicinato a passi rapidi al tavolo e ha mostrato per la prima volta da quando è Palazzo Chigi "rabbia", scrive Repubblica che riporta in un retroscena le parole, furiose, del presidente del Consiglio. "Non siamo qui per scaldare la sedia e neanche per perdere tempo. Se ai partiti e al Parlamento non va bene questo governo, trovatevi un altro governo", avrebbe detto Draghi. 

 

I provvedimenti approvati all'unanimità in Cdm sono in contrasto con le occasioni in cui il governo è andato sotto, doppio binario che fa infuriare Draghi e fa presagire scenari ancora peggiori per il proseguo della legislatura. "Quanto successo nelle ultime ore è grave. Un voto unanime in consiglio dei ministri non può essere sconfessato un minuto dopo in commissione. Così non si va avanti", ha sbottato il premier, "ci sono delicate questioni internazionali. Dobbiamo approvare la legge sulla concorrenza, altrimenti perdiamo risorse. Abbiamo una delega fiscale ferma. Se dobbiamo fare un anno di campagna elettorale, allora tanto vale dirlo chiaramente: abbiamo scherzato. Tanto vale prenderne atto".

 

E i ministri? Silenzio di tomba. Anche perché il premier evoca di fatto la fine del suo governo e il voto anticipato in primavera. Dopo la sfuriata è partito il tam tam dei partiti per stabilire la strategia in un clima di ingovernabilità crescente. 

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