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Giorgia Meloni punta al colpaccio: “Fratelli d'Italia ha tutte le carte per governare”. Poi il rimpianto sul Quirinale

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Giorgia Meloni riunisce la direzione di Fratelli d’Italia e cerca di tenere compatto, come è stato fino ad adesso, il suo partito. La leader di FdI vola alta e non ha paura di farlo: “Se imporranno il proporzionale, Fratelli d’Italia, secondo i dati che abbiamo oggi, potrebbe affermarsi come primo partito ed essere il perno sul quale costruire un nuovo governo. Con buona pace di chi racconta che saremmo isolati. Fratelli d’Italia ha le carte in regola per governare questa nazione. È un partito che non ama il Palazzo ma ama l’Italia. La nostra opposizione non è strumentalmente o fine a sé stessa ma è sempre accompagnata da una proposta, perché non siamo il partito del no come dicono molti signor sì. Noi siamo il partito che vuole rappresentare con orgoglio il campo del centrodestra”.

 

 

Un passaggio del suo discorso è stato dedicato alla coalizione con Lega e Forza Italia: “Sul centrodestra serve chiarezza e chiederemo lealtà a chi vuole ricostruire e convinzione nel difendere questa metà campo. Vogliamo sapere ad esempio quali siano le regole di ingaggio della coalizione. Vogliamo sapere se le larghe intese sono effettivamente o una parentesi e se si esclude di riproporle nella prossima legislatura. Chiediamo di sapere con certezza se la posizione comune del centrodestra è ancora quella di non sostenere in alcun caso una legge elettorale proporzionale. Perché l’elezione del presidente della Repubblica ha dimostrato che - sottolinea la Meloni - se il centrodestra fosse stato compatto e unito avrebbe frantumato il campo avversario. Questo avrebbe cambiato la storia e avrebbe dato un segnale di slancio per i cittadini che ci chiedono di rappresentarli con orgoglio”.

 

 

 

Una delle battaglie del futuro è quella del presidenzialismo: “Fratelli d’Italia continua a raccogliere le firme sul presidenzialismo e condivide l’idea della fondazione Einaudi di eleggere insieme al prossimo parlamento un’assemblea costituente per riformare la nostra Carta fondamentale”.

 

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