sfogo totale
Contro i socialisti lo squadrismo della magistratura, Craxi a valanga su tangentopoli
“I partiti costituzionali sparirono, e contro noi socialisti fu condotta una campagna di particolare violenza”. Lo afferma Bobo Craxi, ex deputato, ospite della puntata di giovedì 17 febbraio di Stasera Italia, il talk show di approfondimento politico condotto da Barbara Palombelli su Rete 4.
Ricorre il trentennio dall’inizio di Mani Pulite, la serie di inchieste che seminò tempesta tra le fila dei politici italiani del tempo e non solo. “Sono molto allergico a questa lettura, di questo giorno della memoria il 17 febbraio del ’92. Lo trovo un fatto quasi ipocrita – afferma Craxi - La corruzione in Italia non cominciò allora e non è assolutamente finita”.
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Il sistema di finanziamento dei partiti prevedeva delle irregolarità che però erano ripetute e palesi, semplicemente “il potere giudiziario era colluso, nel senso che non intendeva indagare”. Cominciò però farlo a partire dal 5 aprile del ’92: “Trovò delle ragioni politiche internazionali e una strada certamente interna per portare avanti un’inchiesta i cui esiti naturalmente sono sotti gli occhi di tutti, e sulle cui storture” bisognerebbe ancora lavorare.
Ricordando il linciaggio a suon di monetine di Bettino Craxi, fuori dall’hotel Raphael in centro a Roma, il figlio del leader socialista spiega il retroscena di quell’episodio: “Le scene che abbiamo visto non possono essere attribuite soltanto ad un moto popolare di indignazione. Era uno squadrismo i cui mandanti pensarono di potere conquistare il potere politico. Cosa che non avvenne, in parte per gli anticorpi della politica e in parte per il fatto che quel gruppo di testa del pool di Milano non era d’accordo sul da farsi. Fecero carriera, alcuni sono finiti sotto terra e oggi saluto con particolare soddisfazione il fatto che il 17 febbraio del 2022 Piercamillo Davigo viene rinviato a giudizio dalla magistratura italiana, quasi come una nemesi storica”.
Alla luce dell’attuale quadro politico, ancora fortemente condizionato e indebolito dal potere giudiziario, Craxi non ha dubbi, lo scontro politica magistratura si ripeterà.