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Caos bollette, il governo non è ancora pronto. Nel cdm solo il tema dei balneari

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Il governo è al lavoro per tenere domani un Consiglio dei Ministri, per discutere delle misure in materia di concessioni e non degli interventi contro il rincaro delle bollette. Non è ancora quindi pronto il testo con le misure per aiutare gli italiani dopo il salasso su energia e gas, con bollette da capogiro. L’esecutivo è "vicino"  a chiudere il testo del nuovo decreto al termine di una mattinata di riunioni a palazzo Chigi, ma si dovrà attendere qualche altro giorno. In particolare il ministro dell'Economia Daniele Franco è stato a lungo impegnato sul dossier con il sottosegretario alla presidenza Daniele Garofoli per fare il punto sulla situazione e limare i dettagli. In un secondo momento si è unita al faccia a faccia anche la direttrice generale di Confindustria, Francesca Mariotti.

 

 

Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità, ha lanciato un nuovo allarme sulla questione dei rincari: “Siamo in piena pandemia economica, i cinque-sette miliardi di cui si parla all’interno del Governo per rispondere al caro-bollette non risolveranno la crisi delle piccole imprese, alberghi, ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar, del comparto Horeca. Il Centro studi di MIO Italia ha stimato la necessità di mettere in campo almeno trenta miliardi di euro. Trenta miliardi rappresentano la corretta cifra per calmierare le bollette, aumentate pure del 500%, a fronte di incassi diminuiti del 55% e in continua discesa, ma anche per mettere in campo gli strumenti di sostegno, prolungamento delle moratorie sui prestiti, reintroduzione del credito d’imposta sugli affitti, nuovi indennizzi a fondo perduto, Iva al 5%, Cassa integrazione in deroga, necessari a evitare la desertificazione del comparto Horeca”.

 

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