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Il Superbonus divide Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini: fondamentale per aiutare l'edilizia

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“Stiamo mettendo un sacco di soldi sull’edilizia che, per carità, può aver avuto senso sostenere nella fase più dura della pandemia e di certo contribuisce chiaramente alla crescita. Ma ora droghiamo un settore in cui l’offerta di imprese e manodopera è limitata. Stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione". Le parole di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, in un'intervista al Corriere della Sera hanno fatto discutere gli esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle. "Chiediamoci cosa può fare lo Stato - ha aggiunto Giorgetti - di fronte alla rivoluzione digitale e energetica o allo choc che investe l’automotive, che deve uscire dai modelli endotermici tradizionali. Se ci sono - si chiede il ministro leghista - decine di miliardi per ridisegnare le filiere industriali, bene. Ma in caso contrario, che stiamo facendo? Droghiamo certi settori e ne lasciamo a languire altri, quelli strategici per l’Italia”.

 

 

Non è della stessa linea di pensiero Matteo Salvini, segretario del Carroccio: “Il Superbonus è uno strumento assolutamente efficace, stiamo lavorando per rinnovarlo aumentando la possibilità della cessione del credito, perché bloccare la cessione del credito significa bloccare l'edilizia che è l'unico settore che sta correndo in questo momento”. Alla domanda se è d'accordo con il ministro Giorgetti e se i rapporti tra loro si sono ricuciti, Salvini ha risposto così nell’intervento a Rtl 102.5: “Giorgetti dice che non basta il Superbonus. Ovvio che non basta, però è fondamentale andare avanti sulla via del Superbonus per aiutare gli italiani e soprattutto per aiutare un settore come l’edilizia”.

 

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