La petizione contro asterischi, neutri e schwa in scuole e uffici pubblici: attacco alla lingua italiana
Anche la politica si muove nella battaglia per la difesa della lingua italiana. Negli scorsi giorni è stata lanciata una petizione diffusa su Change.org e proposta da un professore, Massimo Arcangeli (linguista e scrittore, ordinario di Linguistica italiana all’Università di Cagliari) “a difesa della lingua nostra”. L’iniziativa è stata appoggiata già dallo storico e scrittore Alessandro Barbero, dal filosofo Massimo Cacciari, dalle italianiste Giovanna Ioli e Cristina Nessi e da altre esponenti della cultura del nostro Paese, che hanno preso questa posizione dopo l’uso della schwa (ə) da parte del ministero dell’Istruzione in una procedura concorsuale universitaria.
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Al loro fianco si è schierata pure Isabella Rauti, la senatrice di Fratelli d’Italia responsabile del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili: “Ho aderito e firmato la petizione di Provita&Famiglia per chiedere ai ministri dell’Istruzione, della Pubblica Amministrazione e dell’Interno di emanare circolari urgenti per impedire che scuole, uffici pubblici e amministrazioni locali adottino asterischi, neutri e schwa nei loro documenti ufficiali. Ritengo sia un’iniziativa doverosa e soprattutto necessaria. Stiamo assistendo a un attacco alla nostra lingua da parte della solita ideologia gender che sta portando avanti l’ennesima campagna del politicamente corretto, che adesso vorrebbe anche imporre un modo inclusivo e non discriminatorio di scrivere. Contro questa ennesima assurdità - conclude la nota della Rauti - sosteniamo la battaglia che Provita&Famiglia sta portando avanti con la sua petizione”.
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