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Superbonus, il risentimento del grillino Riccardo Fraccaro: “Grandi bugie da Mario Draghi”

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Le dichiarazioni di Mario Draghi e di Daniele Franco sul superbonus mandano su tutte le furie il Movimento 5 Stelle. “Sui bonus edilizi si possono pensare ulteriori affinamenti, stiamo pensando di tracciare meglio le operazioni, potremmo avere dentro il sistema bancario una possibilità più ampia, con due o tre cessioni del credito, tutto si può fare ma resta fondamentale evitare ulteriori truffe che sono tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto” le parole del ministro Franco sul tema. E ad attaccare direttamente il presidente del Consiglio e il suo fedelissimo è Riccardo Fraccaro, deputato grillino: “Draghi dice una bugia, la stretta al Superbonus fa danni incalcolabili”.

 

 

“Draghi - ha detto a La Stampa il parlamentare pentastellato - continua ad attribuire al Superbonus 4 miliardi di euro di truffe, quando invece le operazioni fraudolente registrate finora intorno a questa misura valgono solo 180 milioni. Vale a dire il 3% di quei 4 miliardi. Non lo dico io, lo dice il direttore dell’Agenzia delle entrate in una recenteaudizione in Parlamento. I 4 miliardi a cui fa riferimento il premier rappresentano - sottolinea Fraccaro - l’ammontare delle truffe su tutti i bonus edilizi, non solo sul superbonus. Ecco perché è una grande bugia quella di Draghi, o una bugia doppia. Ma in virtù di questa errata convinzione del governo, che va scardinata, si stanno bloccando i cantieri, rischiando di far fallire centinaia di imprese. Sembra che da palazzo Chigi ci sia un accanimento su una misura di cui invece dovremmo vantarci in Europa”.

 

 

Per Fraccaro, va “innanzitutto modificato il decreto truffe, in modo che il sequestro delle procure non venga fatto a monte, bloccando la cedibilità del credito in via preventiva, ma a valle. Se vogliamo evitare le truffe, si va a controllare il cantiere quando è in opera. Come accade per i mutui, ad esempio, si potrebbe mandare un perito per un controllo direttamente nei cantieri”. “Ma queste modifiche - conclude il rappresentante del M5S - vanno scritte insieme agli operatori del settore, dalle banche alle imprese: cosa che il governo evidentemente non ha fatto”.

 

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