il caso
Il Ministero dell'Istruzione sulle Foibe: "Italiani come gli ebrei". Scoppia la bufera su Bianchi
Un paragone azzardato e la polemica inevitabile che scatta. Fa discutere la frase scritta in un documento proveniente dal Ministero dell'Istruzione in cui si associa la persecuzione degli ebrei a quella degli italiani in Istria e Dalmazia. «Narrare la storia consente che accadimenti che hanno sconvolto intere popolazioni divengano fondamento delle comunità umane successive. Ma quale storia? Non si tratta - suggerisce Bauman - di sacralizzare, da un lato, o banalizzare, dall’altro, le deportazioni, gli orrori, i genocidi. Non se ne riduce in tal modo il portato di violenza, perché si rischia di non comprenderne le radici. Il ’Giorno del Ricordò e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la "categoria" umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana». È quanto si legge in un passaggio della circolare inviata da Stefano Versari, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione ai Dirigenti e ai Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione.
Nel documento, inviato con oggetto «10 febbraio 2022 "Giorno del Ricordo - Opportunità di apprendimento», il Ministero intendeva promuovere ai dirigenti scolastici le iniziative predisposte in collaborazione con le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati «per la conoscenza storica e la riflessione critica delle complesse vicende del confine». Si legge: «...Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla »categoria« degli ebrei. Con una atroce volontà di annientamento, mai sperimentata prima nella storia dell’umanità. Pochi decenni prima ancora era toccato alla »categoria« degli Armeni. Eppoi? Sempre vicino a noi, negli anni novanta, vittima è stata la "categoria" dei mussulmani di Srebrenica… Non serve proseguire. Allo sconvolgimento e all’empatia per le vittime deve dunque associarsi il tentativo di riflettere sugli effetti della riduzione etica delle persone umane a "categorie", perciò stesse disumanizzate.... ».
Il caso ha scatenato varie reazioni politiche e costretto il ministro Bianchi a chiarire. «La circolare sulla giornata del Ricordo del Ministero della Pubblica Istruzione, firmata dal capo dipartimento Stefano Versari è un obbrobrio storiografico e didattico. Alimentare una sorta di parificazione tra la Shoah e le Foibe è sbagliato sotto ogni profilo e sottovaluta in maniera inaccettabile le differenze profonde tra il genocidio degli ebrei e la tragica vicenda degli infoibati. Ci attendiamo che il Ministro Bianchi assuma i provvedimenti necessari affinchè dal Ministero non escano più simili circolari» afferma ad esempio il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro,
Poche ore dopo la circolare discussa, Bianchi ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui ha rettificato quanto accaduto: «Ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore». Così il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in merito alla nota amministrativa emanata dal Dipartimento per l’Istruzione in occasione del “Giorno del Ricordo”. Il Ministro ha telefonato alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e al Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Gianfranco Pagliarulo, ricordando che il Ministro e il Ministero sono da sempre fortemente impegnati, e continueranno a esserlo, nella memoria della Shoah. Oggi pomeriggio il Ministro sarà in aula, al Senato, per celebrare con le scuole il “Giorno del Ricordo”».