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"Draghi pronto a lasciare il governo", il retroscena sull'irritazione per il Quirinale sfumato e lo schiaffo ai partiti

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Mario Draghi ha cominciato la sua "operazione simpatia" per conquistare consenso tra gli italiani con i quali, visto che il rapporto con i partiti non appare dei migliori, vuole instaurare una relazione di maggiore "empatia". Per questo lo abbiamo visto con il giubbotto catarifrangente a Genova per il ponte, e nelle prossime settimane girerà le principali città italiane da Nord a Sud. 

 

Un premier più vicino alla gente, insomma, come riporta un retroscena di Tpi che analizza le motivazioni dietro alla nuova strategia di Draghi dopo la mancata elezione a presidente della Repubblica. Le mire quirinalizie del presidente del Consiglio erano note, ma i partiti lo hanno lasciato a Palazzo Chigi con la motivazione che è l'unico a poter finire il lavoro iniziato. Ora vuole "far vedere le cose che sta facendo il governo ma anche per entrare in 'empatia' con la gente, vero punto debole del suo primo anno" si legge nell'articolo. Ma c'è dell'altro. 

 

Perché il governo ha promesso all’Europa che comincerà da subito con il rientro del debito, "musica che non suona certo bene per le orecchie dei leader di partito che quest’anno saranno in piena campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 2023". Insomma, secondo il retroscena anche tra i fedelissimi del premier avanza la certezza che i prossimi mesi per il governo non saranno un passeggiata e il sospetto che serpeggia a palazzo Chigi è che i partiti pensino che si possa portare a casa il PNRR anche senza Draghi alla guida del governo. 

 

E prima del "ciaone" dei partiti, potrebbe lasciare lui. "In transatlantico si sta diffondendo la preoccupazione che Draghi esasperato dalle richieste dei partiti e dalle fibrillazione della maggioranza di governo (non ultime quelle in casa 5 Stelle) possa alla fine mandare un sonoro 'addio' a tutti quanti", si legge nel retroscena secondo cui l'irritazione per non essere salito al Quirinale non è diminuita in queste settimane, tutt'altro. 

 

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