bufera in rai

Minacce e smentite, esplode il caso Ranucci. Cosa risponde a Ruggieri

"Falso che Ruggieri non mi conosce, ci siamo presi un caffè 20 giorni prima". E ancora: "Con Ruggieri non messaggi di vigilato a vigilante ma di uomo a uomo. E infine "Mai fatti i nomi che Ruggieri ha citato in sua autonomia in audizione". Sigfrido Ranucci replica alle parole di Ruggieri in Commissione di Vigilanza Rai sul caso scoppiato in Rai.

Nelle ultime ore l’ad Carlo Fuortes è tornato davanti alla Commissione di Vigilanza. Ma più del nuovo piano industriale e della cancellazione dell’edizione notturna della Tgr, a tenere banco è stato soprattutto il caso Ranucci. Tutto parte dalle parole pronunciate dal parlamentare di Forza Italia Andrea Ruggieri, che ha denunciato di avere ricevuto una serie di messaggi con minacce e insulti dal conduttore di Report. Ruggieri non si è limitato a denunciare l’accaduto ma ha anche letto il contenuto dei messaggi inviati da Ranucci. «I messaggi contengono insulti diffamatori e minacce e allusioni sul possesso di dossier», ha spiegato Ruggieri, chiedendo a Fuortes di prendere provvedimenti e annunciando la presentazione dei messaggi in procura.

  

 

 

 

Ranucci avrebbe scritto a Ruggieri il giorno dopo la denuncia in commissione da parte del parlamentare di una lettera anonima, «da me per primo cestinata», in cui venivano mosse una serie di accuse di molestie sessuali a Ranucci. Accuse che, secondo quanto reso noto oggi dallo stesso Fuortes, si sono poi rivelate «senza riscontro». «Non si può contattare, minacciare, insultare e diffamare liberamente senza incorrere in sanzioni», ha affermato il parlamentare, spalleggiato da Daniela Santanché: «Quello che il collega denuncia è gravissimo, Fuortes risponda, dopodiché passiamo al resto», ha affermato la senatrice di Fratelli d’Italia. Il fronte anti- Ranucci si è allargato al senatore di Italia Viva Davide Faraone: «Non è tollerabile un simile comportamento, come quello denunciato dal collega Ruggieri, che anche io ho subito, da parte di un giornalista del servizio pubblico, per di più vice direttore di RaiTre, che reagisce a suon di minacce e insulti nei confronti di membri della Vigilanza che fanno semplicemente il loro lavoro. La commissione e l’azienda devono immediatamente prendere provvedimenti per tutelare il buon nome del servizio pubblico, un vigilato non può minacciare un vigilante», ha affermato Faraone. Il presidente della bicamerale Alberto Barachini ha invitato Ruggieri «a rivolgersi alle autorità competenti, è una vicenda molto seria che richiede approfondimento» e a far pervenire quanto denunciato alla commissione: «Noi potremo a nostra volta rivolgerci alle autorità preposte». Poi, la replica di Fuortes: «Quello che dice sono sicuramente affermazioni molto serie e gravi, io però non sono il giudice di un tribunale ma l’Ad di un’azienda che nei confronti di un dipendente ha degli obbighi che sono appunto legati al rispetto delle leggi». «Sono comunicazioni private -ha sottolineato Fuortes- tra due soggetti, un commissario e un vice direttore, ma non sono nell’esercizio delle funzioni di Ranucci. Questa cosa deve essere giudicata dall’autorità competente, non ho gli strumenti come datore di lavoro per agire». Fuortes ha comunque annunciato che la denuncia di Ruggieri sarà «oggetto di altra Audit, l’unico organo aziendale che può agire in questo caso, ma rimane il fatto che sono comunicazioni private tra due soggetti». Il caso Ranucci ha fatto passare in secondo piano gli altri argomenti sul tavolo della commissione, a cominciare dall’abolizione dell’edizione notturna della Tgr. La Commissione di Vigilanza ha predisposto un atto di indirizzo sul mantenimento di uno spazio informativo notturno nel rispetto del taglio dei costi, come annunciato da Barachini. L’atto sarà esaminato nelle prossime sedute. Fuortes ha ribadito che «l’edizione notturna Tgr è stata cancellata per motivi editoriali e di risparmio economico, i 4 minuti sono stati sostituiti da informazione nazionale. Purtroppo c’è stato un irrigidimento da parte del sindacato che non si è seduto al tavolo del confronto. Da parte dell’azienda c’è disponibilità totaleRispetto al piano industriale della televisione pubblica», Fuortes ha reso noto che sarà approvato entro giugno.