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Luciana Lamorgese giustifica così le cariche agli studenti: soltanto un cortocircuito

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L’incidente occorso a Lorenzo Parelli ha scatenato le manifestazioni di piazza degli studenti italiani. La morte del 18enne, scomparso per un incidente in provincia di Udine nell'ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro, ha portato i ragazzi a scendere per le strade e sono diventati virali i video in cui le forze dell’ordine caricano i manifestanti. Luciana Lamorgese, finita nell’occhio del ciclone, ha cercato di giustificarsi così dopo le numerose critiche ricevute: “C'era una direttiva mia, del ministero dell'Interno, per tutto il periodo della pandemia che vieta i cortei per ragioni di salute pubblica, se non in forma statica, però d'altra parte evidentemente c'è stato un cortocircuito tra i ragazzi che volevano manifestare e le forze di polizia che si sono trovate con una cinquantina di persone che - analizza la ministra dell’Interno - volevano manifestare in una zona non prevista”.

 

 

“I ragazzi - continua la Lamorgese - volevano manifestare per questioni gravissime, come la morte di un ragazzo. Una cosa è certa, questo cortocircuito dobbiamo cercare di disinnescarlo perché si viene da un periodo difficile, di pandemia, che ha creato situazioni di solitudine per i ragazzi. Quindi serve un maggiore ascolto da parte delle istituzioni e per evitare cortocircuiti c'ì sempre il dialogo da cui non si può prescindere. I fatti accaduti sono gravi, però - si difende - vedo che c'è stata anche la presenza di provocatori da un lato, questo risulta dagli arresti fatti in alcune città. Ma dobbiamo anche valutare quelle che sono le modalità di comportamento da parte della polizia. Percepiamo il malessere di questi giovani, che non va sottovalutato". 

 

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