Cosa cambia al governo, la profezia di Pasquino sul futuro di Draghi
“Dipenderà dai numeri che si sviluppano. Al momento sono abbastanza buoni. Se l’inflazione non va ancora più in alto e l’energia non cresce troppo, Draghi va avanti di sicuro. Altrimenti ci sarà qualche cambiamento". Parole di Gianfranco Pasquino, politologo e accademico italiano, ospite di Controcorrente, il programma di approfondimento politico condotto da Veronica Gentili su Rete4.
Durante la puntata di sabato 5 febbraio, il docente di Scienza della Politica ha commentato le dinamiche politiche in corso e, in particolare, il ruolo del Presidente del Consiglio Mario Draghi alla luce del risultato delle elezioni appena concluse per eleggere il “nuovo”, si fa per dire, Capo dello Stato. Il regista, o king maker che dir si voglia, delle trattative svoltesi per il Quirinale è stato il segretario della Lega Matteo Salvini, che però non è riuscito a imporre i candidati del centrodestra, ha dovuto ripiegare sul bis di Mattarella e sta provando, adesso, a riformare il centrodestra.
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“Il problema della Lega non è tanto geografico quanto sociale. Da un lato, al Nord, hanno determinate preferenze che esprimono in un certo modo perché hanno dei ceti che fanno riferimento alla Lega e la vogliono governante” analizza Pasquino. “Salvini con la sua pancia non è un europeista, e deve competere con Giorgia Meloni che certamente non è europeista anche se dirà che lo è. Lei va in Europa per cambiarla, non per migliorarla, e portando indietro un po’ di sovranità nazionale”. Salvini è costretto a stare in questa posizione di equilibrio “tra realtà europeista e pulsioni antieuropeiste”, evidenzia il politologo. “Questo è destinato ad essere un fenomeno strutturale, rimane e rimarrà”.
Nel frattempo si guarda alle imminenti elezioni e il centrodestra dovrà darsi delle regole per provare a vincere. Secondo Pasquino, il centrodestra avrà un ruolo nelle elezioni nazionali ma meno in quelle locali. “Il loro problema non è stare insieme, perché ci riescono, ma trovare delle candidature decenti. Cosa che non hanno fatto alle elezioni amministrative di Milano e Roma”.