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Anche Giorgia Meloni applaude Sergio Mattarella. I grandi elettori si spellano le mani

Daniele Di Mario
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Un discorso di 38 minuti, interrotto per 52 volte dagli applausi e celebrato con 4 minuti di standing ovation finale. Il Parlamento riunito in seduta comune e integrato dai 58 delegati regionali tributa un'ovazione a Sergio Mattarella. L'Aula della Camera, vestita festa per l'occasione con drappi rossi e 21 bandiere tricolori, non si risparmia con gli applausi al Presidente della Repubblica in occasione del giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione. Il Capo dello Stato parla 8 minuti in più rispetto al discorso tenuto nello stesso giorno di sette anni fa, il 3 febbraio 2015, in occasione dell'insediamento per il suo primo mandato al Quirinale. L'emiciclo si alza più volte in piedi ad applaudire sottolineando l'importanza di alcuni passaggi del discorso. Le standing ovation sono alla fine una ventina e arrivano su temi come riforma della giustizia, morti sul lavoro, violenza sulle donne, ruolo del Parlamento, tratta degli esseri umani. Tutti in piedi anche in occasione del ricordo del giovane Lorenzo Parelli, di David Sassoli e Monica Vitti, o per le parole nei confronti di Papa Francesco. Nella tribuna presidenziale, siedono i familiari di Mattarella (tra cui la figlia Laura), il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato, il Nunzio apostolico in Italia, il Capo di Stato maggiore della difesa, il vicepresidente del Csm David Ermini. Ad ascoltarlo in Aula quasi tutti i 1.009 grandi elettori (alcuni, tra cui Salvini, non sono potuti entrare al Montecitorio perché positivi al Covid), i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati (seduto a fianco di Mattarella) e, naturalmente, tutti i ministri del governo, guidati dal presidente del Consiglio Mario Draghi (seduto tra la responsabile del Viminale Luciana Lamorgese e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio), applaudito da tutti al momento dell'ingresso in Aula, tranne che da Fratelli d'Italia.

 

 

«Non abbiamo votato Sergio Mattarella e non condividiamo la scelta, ma rispettiamo sempre le Istituzioni della Repubblica - scrive su Facebook Giorgia Meloni - Continueremo a batterci affinché sia l'ultimo presidente eletto dal Palazzo. È ora che il popolo scelga la massima carica dello Stato». Sul discorso di Mattarella, invece, il presidente di FdI dice ai cronisti al termine della cerimonia: «Ho condiviso diversi passaggi dell'intervento del Presidente della Repubblica. Questo non modifica il mio giudizio sulla sua elezione ma ho trovato diversi passaggi condivisibili: dall'attenzione contro le disuguaglianze, al fatto che le donne non debbano scegliere tra essere madri e lavorare, dal tema della sicurezza sul lavoro a quello dei giovani. Tuttavia i passaggi che ho trovato ancora più convincenti sono: quello sulle correnti all'interno della magistratura e il Csm; la bacchettata al governo Draghi per i mancati diritti del Parlamento e segnatamente delle opposizioni - il Presidente non l'ha detto ma io lo interpreto così - e sull'immigrazione quando ha detto che dignità significa combattere la tratta degli esseri umani. Su questo io sono assolutamente d'accordo e lo considero un intervento in significativa discontinuità con il Presidente precedente». In serata poi la Meloni aggiunge ancora su Facebook: «A chi si lamenta, per giustificare il suo incomprensibile voto a Mattarella, che FdI ha applaudito al giuramento, chiarisco due cose. Noi rispettiamo le Istituzioni sempre. Una cosa è non sostenere la persona, altra non riconoscere il ruolo che ricopre (grazie ad altri). Ci sono dei passaggi del discorso di Mattarella che abbiamo condiviso. Quello nel quale ha citato Lorenzo Parelli, studente 18enne morto sul lavoro, quello contro gli scafisti, quello contro la violenza sulle donne, quello in cui attacca le correnti nella magistratura, e quello in cui spiega a Draghi che siamo ancora una Repubblica parlamentare. Cose che Fratelli d'Italia dice da tempo, per questo abbiamo applaudito anche questi passaggi. Ciò non toglie che a differenza degli altri partiti, tra cui anche Lega e Forza Italia, noi non lo avremmo mai votato».

 

 

Già FI e Lega. Per Silvio Berlusconi, «il Capo dello Stato ha pronunciato un discorso ineccepibile, che ci rafforza nella convinzione di aver ben agito chiedendo per primi la riconferma del Presidente Mattarella. Lo abbiamo fatto proprio nello spirito da lui richiamato di superare al più presto con un impegno comune una difficile fase politica e continuare a lavorare per uscire dall'emergenza sanitaria e dalle difficoltà economiche», aggiunge il leader di Forza Italia. «La generosa disponibilità di Sergio Mattarella ad accogliere la nostra richiesta di accettare un secondo mandato garantisce la necessaria stabilità all'Italia, in Europa e nell'Occidente, in un momento difficile nello scenario internazionale e per il futuro stesso della nostra democrazia - prosegue l'ex premier -. Quello scenario che oggi il Presidente ha richiamato con parole responsabili e consapevoli, indicando priorità importanti nella riforma della giustizia, nella valorizzazione della cultura, nella lotta alla povertà, nella tutela della dignità della persona, in particolare dei più deboli: parole importanti nelle quali ci riconosciamo completamente», conclude Berlusconi.

Il segretario della Lega Matteo Salvini telefona a Mattarella per rivolgere i complimenti «per lo splendido e convincente intervento», sottolineando soddisfazione soprattutto per i passaggi sulla Giustizia e per gli applausi di tutte le forze politiche. «Il discorso della dignità», dice il segretario del Pd Enrico Letta. «Le parole del Capo dello Stato sui giovani, sulla lotta alla precarietà e la tutela dell'ambiente rappresentano la bussola per continuare a costruire una società più giusta, più inclusiva e più equa», twitta il leader M5S Giuseppe Conte. «Dignità, impegno, passione civile. Per essere, "insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica". Continuiamo a costruire, per un Paese che merita il massimo sforzo politico e istituzionale. Buon lavoro Presidente Mattarella!», fa eco il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. «Grande discorso del Presidente Mattarella, specie sulla giustizia. Viva l'Italia», scrive su Twitter il leader di Iv Matteo Renzi. Parole di apprezzamento quindi e nuova standing ovation quando Mattarella lascia Montecitorio per recarsi prima all'Altare della Patria e poi s' insedia al Quirinale. Qui riceve l'omaggio del corpo dei Corazzieri e il saluto della presidente del Senato Casellati, col quale si intrattiene insieme al presidente della Camera Fico. C'è naturalmente anche Draghi:il presidente del Consiglio dopo la cerimonia d'insediamento si intrattiene col Capo dello Stato e rassegna, come da prassi, le dimissioni. Ovviamente respinte. Il discorso di Mattarella, del resto, è di fatto un'agenda per ricostruire il Paese. E fino alle elezioni toccherà al premier portarla avanti.

 

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