Giuseppe Conte: “Condotte molto gravi da Luigi Di Maio”. E annuncia la resa dei conti dal Fatto Quotidiano
Veleni e siluri a vicenda tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. La partita del Quirinale ha spaccato ancora di più il Movimento 5 Stelle e il leader grillino è furioso per come si è comportato il ministro degli Esteri e, con un’intervista a Il Fatto Quotidiano, scatta la resa dei conti all’interno dei big pentastellati: “Nel tardo pomeriggio - racconta Conte su quelle ore convulse - Salvini aveva sciolto positivamente la riserva su Belloni, confermando la disponibilità di Giorgia Meloni. Né io né Salvini, né ancor prima Letta a Sky, avevamo fatto il nome della Belloni. Anche se era già ampiamente circolato sulla stampa. Con Beppe ho parlato io e abbiamo convenuto che la direttrice del Dis sarebbe stata un’ottima figura per la Presidenza della Repubblica. Ma bando all’ipocrisia, questa uscita non ha avuto influenza su una partita giocata da vari politici. Penso a a Matteo Renzi. Ma non solo”.
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Dopo aver inquadrato lo scenario sul Quirinale Giuseppi passa all’attacco diretto a Di Maio: “Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità. Dopo questo nel Pd non c’era più la disponibilità su Belloni. C’è stato un blocco trasversale. Ho preso atto della posizione del Pd. Ma visto l’accordo con i dem e con LeU, non ho mai pensato di rompere quell’asse politico per avventurarmi in una votazione che si presentava problematica anche nei numeri. Così, al vertice dei partiti di maggioranza di sabato mattina, ho invitato tutti a valutare, ancora, i nomi Belloni e Severino. C’è stato un estremo tentativo di alcuni leader per la candidatura di Marta Cartabia. E io ho spiegato che era un nome su cui dovevo riservarmi un approfondimento interno. Quasi contemporaneamente si è appreso dell’atto di generosità di Mattarella. Poco prima Salvini aveva aperto al suo secondo mandato. Così abbiamo concordato tutti su quella opzione”.
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Il M5S rischia una scissione tra contiiani e dimaiani? L’ex presidente del Consiglio vuole il faccia a faccia decisivo: “Non ho mai lavorato per procurare scissioni. È evidente che questo è il momento di un chiarimento. Una comunità di donne e uomini, anche nella diversità di opinioni, deve perseguire un’azione politica in modo coerente e compatto. Stabiliremo tempi e modi per un confronto trasparente”.
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