La Meloni azzanna Salvini: quello che ha fatto è folle, c'erano altri nomi da tentare
Alta tensione nel centrodestra, "questi piuttosto di eleggere un nome sono stati disposti a votare il nome degli alleati di governo del centrosinistra". Giorgia Meloni non molla il colpo, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, lunedì 31 gennaio, torna sul luogo del disastro. La rielezione di Sergio Mattarella è un fallimento del centrodestra e la leader di Fratelli d'Italia va giù duro su quello che doveva essere il king marker, Matteo Salvini. E ripercorre le tappe che hanno riportato per sette anni al Colle il capo dello Stato.
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"Secondo me è folle quello che ha fatto Salvini, folle per lui non per me, anche perché eravamo d’accordo. Da quel giorno non ci siamo più sentiti", ha detto la presidente di Fratelli d’Italia. "Questa volta mi sono arrabbiata molto perché c’ero già passata. Abbiamo fatto sempre un vertice di centrodestra nella quale si parlava dell’ipotesi del sostegno o no al governo Draghi e rispondo ’no' e lo scopro da un’agenzia di stampa, così come con Mattarella".
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Per la Meloni c'erano altri nomi di centrodestra da tentare, ad esempio Gianni Letta. Non certo Pier Ferdinando Casini: "Per me non andava bene perché è eletto dal Pd. C’erano altre soluzioni. Elisabetta Belloni me l’ha bocciata Matteo Renzi. Se si fosse voluto tentare c’era una possibilità, ma c’erano altri nomi di centrodestra. Prima di arrivare a Casini perché non abbiamo tentato?".
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"Nelle riunioni tutti dicevano ’no' a Mattarella, come Lega, Forza Italia, Cambiamo, Centristi, fratelli d’Italia. Se ce ne dovessero essere delle altre chiederò il var. Tant’è che io scherzando dissi ’non è che nella scheda possiamo scriverci no Mattarella, bisogna passare a una proposta'. Adesso me li ritrovo tutti entusiasti della sua rielezione. Trovo che tutto ciò sia imbarazzante".
La strategia di Salvini è stata deludente, per la Meloni. Ma le responsabilità ovviamente sono anche dell’altra parte. "Quando noi abbiamo portato come candidato di bandiera Guido Crosetto che aveva preso 115 voti, aveva preso 9 voti in meno di Mattarella, che ne aveva presi 124. Io fossi stata Mattarella, presidente della Repubblica uscente, avrei detto di non utilizzarmi per le vostre conte. Il silenzio del Capo dello Stato in quell’occasione mi ha molto colpito e lì ho capito che forse le cose non stavano esattamente come si diceva".
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E ora? "Credo che il centrodestra vada ricostruito da capo. Non penso che adesso si possa far finta di niente. Adesso è bene che Fratelli d’Italia faccia la sua riflessione e bisogna ragionare di un sistema di alleanza nel quale ci sia la ferma volontà, più di ogni altra cosa, di rappresentare questa metà campo". "Questo Parlamento non è in grado di fare niente. Andrebbe sciolto".