governo in salita

Controcorrente, la profezia di Belpietro sul governo. "Cosa succede da domattina", scatta la guerra a Draghi

E ora cosa accade al governo? La rielezione di Sergio Mattarella ha chiuso il capitolo del Quirinale ma molti partiti dilaniati al loro interno e gli equilibri politici, già delicati, saranno messi a dura prova nei prossimi mesi. Sfumato il sogno del Colle, Mario Draghi resta a Palazzo Chigi ma "c'è un risentimento nei suoi confronti  perché è stato imposto alla politica che non lo voleva" spiega Maurizio Belpietro. 

Il direttore della Verità domenica 30 gennaio è ospite di Veronica Gentili a Controcorrente, il talk show di Rete4. Ma il tassello Draghi era intoccabile perché "togliendo il mattoncino veniva giù il palazzo". Il fatto, rimarca Belpietro, è che "nessuno era in grado di immaginare quale sarebbe stata una soluzione per il governo" con Draghi al Colle. E quindi il premier "domani mattina si presentai più debole di prima" è la previsione del giornalista. 

  

 

Insomma, Draghi "domani mattina si presenta e ha di fronte dei partiti che non contano niente ma devono andare alle elezioni e hanno un anno di tempo" per arrivare con un minimo di preparazione all'appuntamento con le urne. 

"Secondo voi faranno tutto quello che vuole Draghi?" Tutt'altro perché sanno che "moltissimi parlamentari se ne andranno a casa" visto il taglio di onorevoli e senatori. "Tutto quello che è successo si poggia sulla riconferma di Mattarella, che  non è data dal fatto che tutti in Parlamento fossero così desiderosi di riconfermare il presidente. Se hanno votato Mattarella è soltanto perché avevano paura di andare a casa", è il ragionamento di Belpietro. Per loro "Mattarella è la garanzia della pensione e dello stipendio".

 

Resta il nodo di un anno di governo da affrontare al buio: "Secondo voi con alcuni ministro che hanno remato contro Draghi domani governerà tranquillo? La verità è che Mattarella voleva essere riconfermato". 

In studio anche Paolo Del Debbio, conduttore di Dritto e rovescio, che si scaglia contro la classe politica: "Sone due volte che il presidente è Repubblica viene rieletto, non sono stati capaci in sette anni di trovare un'alternativa - attacca il giornalista Mediaset - Sarà il caso di dichiararla morta sta democrazia parlamentare, e di passare a una forma anche attenuata di presidenzialismo? Oppure vogliamo andare avanti così e fare queste figure sconce e meschine? È stata una cosa indegna lo spettacolo del Parlamento in questi in questi giorni" conclude Del Debbio.