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Il gelo di Mattarella, non ha voluto vedere i leader: "Parlate con Draghi". Retroscena Quirinale

Perché al Colle sono saliti i capigruppo... L'irritazione del presidente

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L'aveva ripetuto in tutte le salse, Sergio Mattarella. Avrebbe preferito uscire di scena al termine del settennato alla presidenza della Repubblica. Aveva fatto gli scatoloni, preso casa a Roma vicino ai familiari, distribuito "commiati" e "ultimi discorsi" a tutti nelle scorse settimane. Ma l'impasse politica ha spinto i partiti alla resa e a puntare nella seconda votazione dei grandi elettori, sabato 29 gennaio, a puntare sul mandato bis del capo dello Stato. 

 

I leader dei partiti erano pronti a comunicarglielo ma il pellegrinaggio al Quirinale sarebbe stato stoppato dallo stesso Mattarella preferendo di ricevere i capigruppo, ma non Enrico Letta, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Gelo totale è quello che trapela da un retroscena di Libero e da quanto riportato da Salvatore Merlo sul Foglio che sintetizza il Mattarella pensiero: "Parlate con Draghi e Draghi poi parla con me". 

 

Un messaggio che serve "a rimettere Draghi in sella a Palazzo Chigi. Per prima cosa. I partiti infatti dovranno riversare il loro piagniucolio supplicante nelle orecchie del presidente del Consiglio. Trattando con lui. E di fatto ponendo le condizioni per recuperare gli equilibri di forza che questa acrobatica, per non dire dilettantesca, sequela di votazioni quirinalizie aveva terremotato" scrive Merlo. Insomma, due piccioni con una fava: una stoccata ai partiti e un passaggio per rinforzare un governo che sembrava indebolito dalle trattative a oltranza per il Quirinale. Con il presidente della Repubblica che viene definito "irritato" per lo spettacolo offerto al Paese dai partiti in questi giorni. 

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