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Perché stavolta è peggio del Napolitano bis. Paolo Mieli: finirà sui libri di storia

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Quando una cosa si ripete due volte consecutive diventa di fatto la norma. Per Paolo Mieli, ospite sabato 29 gennaio di Veronica Gentili a Controcorrente su Rete 4, la rielezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblcia è più di un caso dovuto all'impasse politica. 

Dopo il mandato bis di Giorgio Napolitano, un altro secondo mandato: "O si adotta un sistema diverso" o sarà sempre così, afferma il giornalista, già direttore del Corriere della Sera. Tra le opzioni, ricorda, c'è la proposta di legge che vuole un'elezione diretta alla Camera con maggioranza semplice dopo sei turni a vuoto del Parlamento in seduta comune. 

 

Il mandato bis di Mattarella è "una forzatura evidente, fatta senza mettere davvero alla prova neanche un candidato credibile". Neanche Elisabetta "Casellati, la presidente del Senato, che "poteva prendere i suoi voti, quelli del centrodestra, molto inferiori" al quorum e "ne ha presi anche di meno". "Non c'è stato un solo candidato che assisti al cardiopalma" e che poteva anche solo avvicinarsi alla meta. 

 

"Un parlamento che non vota neanche un candidato per eleggerlo e si rivolge immediatamente al capo dello Stato è una cosa che finirà nei libri di storia" sentenzia Mieli, che ricorda come "Napolitano fu rieletto all'inizio della legislatura, con un Parlamento carico di aspettative. Qui siamo alla fine della legislatura, ci voleva lo spirito di sacrificio di Mattarella..."

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