scontro quirinale

Comico come Pieraccioni, Sgarbi sfotte Renzi sul no alla Belloni

Federica Pascale

“Quel che mi colpisce di più è che abbiamo tutti dato retta a quel ragazzo, poverino, destinato al tramonto ma con una certa...” dice Vittorio Sgarbi, riferendosi nientemeno che al segretario di Italia Viva Matteo Renzi. “Come si chiamava quel comico toscano? Dopo Benigni c’è uno...ah, Pieraccioni!”. Siparietto garantito durante la puntata di venerdì 28 gennaio di Quarta Repubblica, il talk politico in prima serata su Rete4, dove Nicola Porro alla conduzione è sorpreso, ma neanche troppo, dalle parole di Sgarbi e tenta di riportarlo in fretta al commento che stava facendo su Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti e possibile nome “condiviso” per il Colle. 

 

  

 

 

 

 

“Oh oh, è uno scandalo!” dice Sgarbi, imitando Renzi. “Ma chi lo dice?!” urla, “La Belloni è un cittadino, non capo dei servizi segreti. Lei è direttore generale del dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che è un ruolo che non le toglie alcuna possibilità” sottolinea. “Non è Putin! È un funzionario correttissimo. Sono tutti dei coglioni!” sentenzia. Ma c’è di più: “Lei può essere il nome che piace non solo ai Cinque stelle che sono dei disperati” ma anche alla Lega e Fratelli d’Italia. Infatti, svela Sgarbi, il nome pare essere stato proposto proprio dal partito di Giorgia Meloni. “L’unico partito d’opposizione propone il nome di una candidata” che potrebbe ottenere i voti sufficienti per arrivare ad una maggioranza giallo-verde, che metterebbe all’angolo il Partito Democratico. “È un ipotesi che deve valutare Salvini”. Se non sarà questo il nome, “si andrà su Draghi e lascerà al Pd la decisione di respingere Draghi” prevede.