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Rispunta la carta Casellati, cosa c'è dietro la mossa del centrodestra: l'azzardo nell'urna e il piano B

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Nel grande caos del Quirinale la notte ha prodotto un nome, già sentito, e che probabilmente non potrà essere quello risolutivo, almeno in questa fase. È quello proposto ancora una volta dal centrodestra: Elisabetta Casellati, che circola dalla serata. 

È prevista per le 11 di venerdì 28 gennaio la quinta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica e prima di quel momento, il leader della Lega Matteo Salvini «indicherà uno dei nomi di alto livello proposto nei giorni scorsi» come scritto in una nota congiunta redatta al termine del vertice di centrodestra che si è svolto nella notte. Il nome che circola insistentemente è quello della presidente del Senato, ipotesi che è stata confermata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ha preso parte alla riunione.

 

Una candidatura che appare un flop annunciato o quantomeno una mossa tattica, vista anche la manifesta ostilità del Pd per la soluzione, come del resto per tutti o quasi i nomi proposti dal centrodestra. «Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato - afferma Enrico Letta in un tweet rilanciato dal numero due del partito, Giuseppe Provenzano -, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto».  «Italia Viva non la voterà» fa sapere Teresa Bellanova.

 

In casa di fallimento sul nome Alberti Casellati il piano B porta ancora ai nomi di Pier Ferdinando Casini e di Mario Draghi (non del tutto cancellati i nomi di Giampiero Massolo, Franco Frattini, Sabino Cassese, Letizia Moratti ed Elisabetta Belloni). 

 

In mattinata è stato indetto un nuovo vertice del centrosinistra e Salvini dovrebbe sciogliere la riserva sul nome sul quale far convergere i voti del centrodestra. Va detto al riguardo che lo schieramento Lega-Fdi-Fi non ha i numeri sufficienti (505) per condurre in porto l’operazione. Ma non è escluso che nel segreto dell’urna «pezzi» di centrosinistra o M5S si uniscano all’iniziativa di Salvini, anche sulla scia dei tanti voti a Sergio Mattarella visti ieri a Montecitorio mentre Conte e Letta avevano chiesto scheda bianca. Ma la percentuale di riuscita appare al momento scarsa. Intanto sempre questa mattina si svolge il vertice delle delegazioni di Pd, M5S e Leu per decidere il comportamento di reazione se la candidatura di Elisabetta Casellati sarà confermata. 

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