Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Pier Ferdinando Casini si sfrega le mani: nel centrodestra si apre il dibattito interno

  • a
  • a
  • a

Nel centrodestra c’è un confronto in corso sulla proposta di proporre come coalizione la candidatura di Pier Ferdinando Casini come Capo dello Stato: è quanto apprende l’Agi da fonti parlamentari della coalizione. Questa proposta - viene aggiunto - sarà oggetto di un vertice che si dovrebbe tenere fra le 22 e le 23 per permetter il rientro degli esponenti politici che attualmente non sono a Roma. 

 

 

Già ieri sera, riferiscono fonti parlamentari, il vertice del centrodestra era terminato con una spaccatura. Bisogna contarsi, dimostrare la forza del centrodestra, il ragionamento di Giorgia Meloni. Chi ha partecipato all’incontro spiega che Matteo Salvini non ha preso una vera e propria posizione, è rimasto più che altro in silenzio, mentre gli altri alleati, in particolar modo Forza Italia, hanno frenato. Se andiamo alla conta vuol dire che non trattiamo più, il ragionamento di chi ha insistito sulla necessità di non forzare. Il nuovo ‘round’ si è tenuto questa mattina.

Nella battaglia sul Quirinale - riflette un ’big’ del centrodestra - è in gioco la leadership della coalizione. Il timore di chi ritiene che occorra - a meno che Salvini non abbia in mente sul serio una carta a sorpresa - puntare su un nome del centrodestra alla quarta votazione è che possano venire a mancare i voti. «Così Salvini rischia di bruciarsi», la preoccupazione. Ancor più pericoloso se la prova di forza avvenisse su Maria Elisabetta Casellati. «È la seconda carica dello Stato...», sottolineano altre fonti. In serata Salvini ha sentito Berlusconi. Fdi insiste ma il sospetto tra alcuni leghisti è che possano venire a mancare proprio i voti della coalizione, e magari di Fratelli d’Italia. «Non ha mai detto pubblicamente di volere Draghi ma in realtà lo vuole», osserva un ex ‘lumbard’. La pista di Draghi al Quirinale è la meno battuta dal leader della coalizione, ma sull’ex numero uno della Bce - in caso di impasse - potrebbero convergere i voti dei centristi e dei moderati di FI. Il ’piano B’ dei centristi è come detto Casini, ma Fdi è contraria e anche Salvini fino ad ora non ha mai aperto all’ex presidente della Camera.

 

Dai blog