scelte da non cambiare
La fregola smodata di andare al Quirinale e il tradimento di Mario Draghi agli italiani
“Se Draghi non fosse stato premier dall’anno scorso sarebbe già divenuto il capo dello Stato oggi”. Andrea Scanzi, giornalista de Il Fatto Quotidiano, sviscera i perché delle tante bocche storte all’interno del Parlamento nei confronti del premier Mario Draghi, che in queste votazioni per il Quirinale non ha finora avuto l’appoggio che sperava e che qualcuno prospettava qualche mese fa: “Un anno fa Draghi - evidenzia Scanzi nel corso della puntata del 26 gennaio di Otto e mezzo, programma di La7 condotto da Lilli Gruber - ha fatto una scelta e le scelte si pagano. Evidentemente era convinto e dava per scontato che avrebbe fatto il taxi per un anno facendo il presidente del Consiglio e poi sarebbe diventato presidente della Repubblica. Era abbastanza anomalo, ma ci poteva stare. Poi qualcosa non ha funzionato, non ha funzionato lui perché qualche dichiarazione sbagliata l’ha fatta, qualche conferenza stampa l’ha sbagliata, secondo me ha sbagliato nei primi giorni delle trattazioni a parlare con i partiti, facendo capire che voleva essere portato al Quirinale, non una cosa normalissima questa”.
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La Gruber interviene e interrompe il suo ospite: “No però voglio anche ricordare che Draghi è stato chiamato da Sergio Mattarella perché i politici non riuscivano a formare il governo in un momento difficilissimo che perdura tra l’altro, perché la pandemia non è finita, perché i soldi del Pnrr devono ancora arrivare in quantità se facciamo bene i compiti a casa, la crisi internazionale oggi ha avuto un’accelerazione, con la Nato pronta al peggio, insomma… Fare il presidente del Consiglio in questa situazione, con una maggioranza poco coesa non è semplice”. Scanzi controbatte: “È tutto vero Lilli, ma nella tua riflessione giustissima, ma c’è anche il motivo per il quale non sarebbe giusto che andasse al Quirinale. Se mi dici che ci sono ancora problemi, che c’è anche la pandemia Covid, che c’è ancora da fare il Pnrr e tu un anno prima hai detto che fai tutto questo ed accetti l’incarico perché ci porti in fondo… Fermarsi un anno prima perché c’hai la fregola di andare al Quirinale è legittimo, è lecito, ma è una stranezza istituzionale, rischieremmo di diventare una Repubblica presidenziale o semi-presidenziale e un po’ la sensazione di essere, mettiamolo tra mille virgolette, traditi, gli italiani la avrebbero. Poi - conclude Scanzi - tutto si può fare, Draghi è una persona straordinaria e sarebbe un ottimo Capo dello Stato, ma che ci sia qualche anomalia nella sua fregola smodata di andare al Colle credo che sia lecito dirlo”.