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Otto e mezzo, il disgusto di Marco Travaglio sulla volata Casini-Draghi: “Mi butto giù io dalla torre”

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Lotta a due tra Mario Draghi e Pier Ferdinando Casini per il Quirinale? Il quesito viene posto da Lilli Gruber nel corso del suo talk show su La7, Otto e mezzo, e viene rivolto a Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ospite in collegamento nella puntata del 25 gennaio, quella che ha visto la fumata nera al secondo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica: “Per carità di Dio, non mi far fare il gioco della torre, perché mi butto giù io dalla torre pur di non vedere nessuno dei due. Dal punto di vista della torsione costituzionale l’ascesa di Draghi al Quirinale sarebbe sicuramente meno vicina al modello di presidente della Repubblica rappresentato da Casini, al di là del giudizio negativissimo che ho io su Casini. È uno che rappresenta un partito che non c’è nemmeno più e quando lo rappresentava lui aveva il 2%, non avrebbe il peso specifico di fare il presidente padrone. Mentre - sottolinea Travaglio - con Draghi avremmo un presidenzialismo, senza nessun contrappeso. Per quello che c’è scritto sulla Costituzione, tra le due figure, quella che assomiglia di più a quanto scritto lì è quella di Casini, che conta molto di meno, per i poteri che ha dentro e per i poteri che non ha dietro. Draghi ha molti potere dentro di sé e dietro di sé. Sarebbe un presidente padrone che governa dal Quirinale, senza i contrappesi che ci sono in America, dove il presidente può avere contro Camera e Senato”.

 

 

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