accuse pesantissime
“Mario Draghi come Schettino”. Marco Travaglio calca la mano ad Otto e mezzo: destabilizzatore dell'Italia
Marco Travaglio si scatena contro Mario Draghi. Nella puntata del 25 gennaio di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber, il direttore de Il Fatto Quotidiano parte con un’analisi sulle votazioni per il Quirinale e straripa oltre gli argini quando affronta il discorso legato alla voglia del presidente del Consiglio di essere l’erede di Sergio Mattarella: “Ho sentito molta fantascienza, io andrei a vedere che cosa fa Italia viva e che cosa fanno i renziani del Pd. I Cinquestelle che votano la Casellati come presidente è fantascienza, come la candidatura di Frattini, che è stata inventata stamattina per far sì che due leader potessero dimostrare la loro esistenza in vita, annientando una candidatura che non è mai esistita. Chi vogliono i 5Stelle? Credo vogliano un nome decente e condiviso, come vuole Letta dopo le tentazioni draghiane che ha avuto. Si stanno raccontando una serie di leggende metropolitane, come che si stia perdendo tempo, le prime tre giornate sono dedicate ai tre scrutini con i due terzi, è cara grazia se arrivano al 50% più 1. Non si sta perdendo tempo, si sta facendo quello che è successo dieci volte su dodici nel passato”.
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“Se c’è stallo - prosegue Travaglio - lo vedremo dalla quarta. Se c’è stato stallo è dovuto al fatto che irritualmente, contro le regole e contro i numeri, prima Berlusconi e poi Draghi si sono candidati e al momento non ce l’hanno fatta. Poi se c’è lo stallo per i prossimi dieci giorni è chiaro che Draghi possa tornare in corsa. Ma soprattutto si sta raccontando che la maggioranza per il Quirinale è uguale a quella del governo, è una leggenda metropolitana per portare Draghi. Sono due maggioranze distinte, tanto che la Costituzione prevede tempi sfasati perché non sono uguali. Questa maggioranza è stata affidata a Draghi affinché governasse fino alla fine della legislatura, portandoci fuori dalla pandemia e portando avanti il Pnrr. Oggi - sottolinea il giornalista del Fatto - ci sono stati 468 morti, mi domando con quale irresponsabilità il premier sta picconando il suo governo, la sua immagine e il suo Paese in nome di un’ambizione personale, quando persino i suoi amici dei mitici mercati definiscono nociva la sua candidatura, perché lo avevano scambiato per lo stabilizzatore dell’Italia, ma ora scoprono che per ambizione personale sta diventando il destabilizzatore dell’Italia, perché non si tira da parte e non governa. Ha detto di essere il nonno al servizio del Paese, adesso mi pare che voglia un Paese al servizio del nonno. Ha scambiato l’ordine dei fattori della Costituzione. È un presidente del Consiglio che vuole scegliere il presidente della Repubblica. Sono cose - conclude il durissimo attacco Travaglio - che non stanno né in cielo e né in terra, non immaginavo che sarebbe arrivato a questo punto, lo paragono a Schettino, lui vuole scappare dalla nave governo”.